Ore 08:36

I timori di un eventuale intervento militare in Siria non frenano le Borse asiatiche che aprono bene la settimana.

Il Nikkei guadagna il 2,48% e festeggia così l’assegnazione a Tokio delle Olimpiadi del 2020. Note positive sull’economia nipponica: il Pil del secondo trimestre è cresciuto dello 0,9% sul trimestre precedente. Il dato su base annua è pari a +3,8%, le attese erano però leggermente più alte (+3,9%).

Ben intonata anche la Borsa cinese: l’indice Shanghai Composite sale del 3% a 2.200 punti, sui massimi dal 7 giugno scorso, grazie al dato sull’export di agosto. I trasporti via mare sono cresciuti del 7,2% contro stime di +5,5%. Seul +0,7%, Hong Kong +0,8%. Bombay è chiusa per festività.

I future sulle Borse europee anticipano un avvio in rialzo dello 0,2%. Oltre alla Siria, su Piazza Affari pesano anche i dubbi sulla tenuta del governo Letta.

La nostra opinione è che sarebbe molto pericoloso scatenare una crisi di governo in questo momento e pertanto confidiamo nel senso di responsabilità di tutti i politici. Sanno benissimo a cosa andrebbero incontro: ce lo dicono già da tempo i mercati, in poche settimane lo spread della Spagna ha azzerato il ritardo nei nostri confronti che era superiore ai 100 punti base.

Oggi non sono in agenda aste di titoli della periferia della zona euro.

Analisi tecnica Borse. Si è chiusa un’ottima settimana che ha visto il consolidamento delle Borse più solide, Wall Street e Francoforte, ma anche il risveglio delle piazze emergenti reduci da una prolungata fase correttiva. Milano è tornata ad essere la peggior borsa della zona euro, pagando le incertezze del quadro politico. Un dato su tutti: Madrid ha chiuso l’ottava con un +4,4%, Milano con un +2,2%.

S&P500 (1.655). Ha guadagnato l’1,1% nella settimana. Prosegue la fase di ordinato consolidamento tra i massimi storici a 1.706 punti e il forte supporto in area 1.600 punti. Primo significativo spartiacque/allerta nella fascia 1.600/1.540 punti. Giudizio Neutrale.

FTSE/MIB (17.047). Trend di fondo sempre condizionato dal forte supporto strategico verso 15mila punti e dall’importante fascia resistenziale verso 17.500/18.000 punti, livelli sui quali si può intervenire con maggiore convinzione. Nel mezzo da tempo registriamo solo tanta fastidiosa volatilità e nessuna direzionalità. Giudizio Neutrale.

DAX (8.275). Settimana chiusa con un +2,2%. Come per l’S&P500 prosegue la fase di ordinato consolidamento tra i massimi storici a quota 8.600 e i primi supporti verso 8mila punti. Ai prezzi attuali preferiamo attendere per nuovi acquisti e scommettiamo di più su altre piazze minori. Giudizio Interessante.

GIAPPONE (oggi Nikkei 14.205, +2,48%). Torna sui livelli di inizio agosto. L’area supportiva verso 13.500/12.500 ha acquisito maggior valenza grafica in occasione del recente rimbalzo e si candida ancora come ottima area d’acquisto sulla debolezza. Target 16mila. Eventuale stop loss al cedimento di area 12mila. Quadro Positivo.

INDIA (BSE500 6.908). Settimana chiusa con un +3,5%, sui massimi da metà agosto. Bella la reazione avviata dai minimi di periodo (6.300) che dovrebbero aver decretato la fine della prolungata fase ribassista. Operativamente, entreremo in tendenza al superamento delle prime resistenze a 6.900/7mila o sulla debolezza in area 6.300/6mila. Giudizio Neutrale.

BRASILE (Bovespa 53.750). Ha chiuso l’ottava con uno strepitoso +7,5%, sui massimi da inizio giugno. Il movimento è stato accompagnato anche da un poderoso rimbalzo del Real (+3,6% contro euro). Ormai siamo in vista del primo obiettivo di breve verso quota 55/57mila, ma non escludiamo estensioni del movimento anche verso 60mila punti. Alziamo lo stop loss da 44mila punti a 50mila per evitare inutili perdite. Giudizio Interessante.

Variabili macro

Petrolio. Si è chiusa la quarta settimana positiva consecutiva. Prezzi elevati, probabilmente anche grazie ai dati di ripresa dell’economia globale. Brent 116 dollari e Wti a 110 dollari. Nuovi segnali di forza sopra 120 e 114 usd rispettivamente. Sui livelli attuali preferiamo non intervenire.
Oro (1.388 usd). Si è chiusa un’ottava piatta (-0,23%) che la dice lunga sulla perdita di appeal del metallo prezioso. Sfumato il tentativo di allungare oltre quota 1.400 usd. Manteniamo una visione ribassista e le posizioni short aperte sugli strappi oltre 1.400 usd per target verso 1.220 usd. Inversioni solo al superamento di area 1.550 usd.

Forex. Brillante rimbalzo delle valute dei Paesi emergenti, in particolare Real e Rupia, dopo l’esagerato sell off partito a maggio. Poco mossi i cross principali.

Euro/dollaro 1,317. Settimana poco mossa (-0,3%). Si resta saldamente all’interno del collaudato range 1,27/1,34. Manteniamo la strategia “short” dollaro da area 1,34 per target verso 1,30/1,28. Stop loss sopra 1,375. Torneremo compratori solo verso 1,28/1,26.

Euro/yen 131,4. Alziamo l’allerta. La prolungata fase accumulativa potrebbe infatti preludere a un’accelerazione in caso di superamento di area 133 verso il nostro obiettivo fissato a 140. Sfruttiamo le fasi di debolezza verso 127 per accumulare posizioni a favore dell’euro in vista dell’atteso rally.

Bond.
Il Bund future (137,5) ha frenato la pesante discesa delle ultime settimane a ridosso di supporti strategici. Possiamo presumere che per qualche seduta prevarrà il consolidamento e quindi chiudiamo lo short aperto a partire da 144/145 punti. Il rendimento è intorno al 2%. Per gli acquisti preferiamo però collocarci su un’area più conveniente con rendimenti intorno al 2,15%.

Bond periferici. La periferia tiene molto bene, purtroppo però l’Italia sta perdendo l’ennesima occasione per fare un salto di qualità ulteriore. Oggi lo spread Btp/Bund tedesco apre a quota 255 per un rendimento del decennale al 4,55%, dati allineati a quelli della Spagna. Non perdiamo l’ottimismo e puntiamo ancora a vedere uno spread a 200 punti base entro fine anno.

 

A cura di Websim