16 ottobre 2012 – La finanza sensibile all’innovazione scommette su un’azienda che, a Lucca, ricaverà energia elettrica bruciando l’olio vegetale delle alghe.

Progetto stravagante? Niente affatto. Lo ha validate il dipartimento di biologia dell’università di Pisa. Lo ha sperimentato con successo per quattro mesi una start-up con un impianto pilota. E adesso, fiutato il business, il Fondo d’investimento Toscana Innovazione di Sici—che non può permettersi di buttare denaro essendo alimentato da Regione, Uniocamere e Fidi Toscana oltre che da undici fondazioni bancarie—ha deciso di entrare con un capitale di 3 milioni di euro nell’azienda fondata ad aprile scorso che, nell’area ex Cucirini, realizzerà la centrale di produzione di energia pulita da olio spremuto dalle microalghe. Storia sorprendente. L’unica cosa scontata sembra il nome della start-up. La newco, che possiede importanti brevetti per la produzione di olio vegetale da microalghe, non poteva che chiamarsi così: Alga Energy.

Fonte: La Repubblica – Firenze

 

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