25 novembre 2013 – Telecom Italia e Atlantia sono state tolte da uno degli indici Vigeo (una delle principali agenzie europee di analisi del comportamento etico, ambientale e sociale d’impresa) cui appartenevano: rispettivamente, l’Euronext-Vigeo World 120 e l’Euronext-Vigeo Europe 120. Per giunta, l’evento registra una significativa novità in termini di trasparenza da parte dell’agenzia francese. La quale ha fornito, su richiesta di ETicaNews, una seppur minima motivazione dell’esclusione. E ha inaugurato in questo modo un’apprezzabile policy di trasparenza che, viceversa, non si era registrata ancora nell’aggiornamento di giugno, quando Eni e Unicredit furono escluse dall’Euronext-Vigeo Europe 120, e non era stato possibile ottenere spiegazioni.

Dunque, a che cosa si deve l’esclusione? Non a comportamenti meno virtuosi in tema di Csr. Bensì al fatto che le due italiane non sono state al passo con la diligenza degli altri allievi: se gli altri componenti dell’indice hanno fatto progressi, loro sono rimaste allo stesso livello e sono state scavalcate. L’annuncio della revisione, che avviene due volte all’anno, è stato dato il 20 novembre scorso da Vigeo. I nuovi indici saranno effettivi a partire da lunedì 2 dicembre 2013. L’avvicendamento non riguarda soltanto i due gruppi italiani e sono diverse le società escluse e le new entry. La nota non contiene le motivazioni alla base delle singole scelte, ma a una mail di richiesta Vigeo ha tempestivamente risposto.

«Atlantia – ha spiegato Vigeo – la lasciato l’indice Euronext-Vigeo Europe 120 (che riunisce le 120 società più avanzate a livello europeo, ndr), a causa di uno scivolamento della sua posizione in classifica dovuto al miglioramento della performance dei suoi pari», ha motivato Vigeo. La concessionaria autostradale che fa capo alla famiglia Benetton rimane nell’indice Euronext-Vigeo Eurozone 120.

«Lo stesso vale per Telecom Italia – ha precisato Vigeo – che ha lasciato l’indice Euronext-Vigeo World 120 a causa di uno scivolamento della sua posizione in classifica dovuto al miglioramento della performance dei suoi pari». Il gruppo delle Tlc rimane nell’indice Euronext-Vigeo Eurozone 120 e nell’indice Euronext-Vigeo Europe 120.

Aver risposto alla richiesta di motivazioni denota un’apertura importante da parte di Vigeo che, finora, forse per policy non rivelava le motivazioni delle sue scelte. In particolare, lo scorso giugno l’agenzia non aveva voluto rispondere in merito alle motivazioni di esclusione di Eni e Unicredit dall’indice Euronext Vigeo Europe 120 index. Un silenzio inspiegabile, che non sembrava coerente con il principio di trasparenza che è alla base della responsabilità d’impresa, proprio uno dei temi su cui Vigeo “fa le pulci” alle aziende.

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews