5 settembre 2013 – ETicaNews si è occupata più volte negli ultimi mesi di investimenti sostenibili. Ma alla fine dei conti e delle molte considerazioni generali che sempre di più si leggono su internet e sui giornali specializzati, conviene o no, da un punto di vista prettamente finanziario, investire nei fondi Sri? In altre parole, valore morale a parte, i fondi che puntano sui titoli delle società quotate etiche rendono di più di quelli non etici? La risposta è sempre di più affermativa.

A rafforzare la supremazia dei rendimenti degli investimenti sostenibili arriva un ennesimo, importante, punto a favore della finanza Sri.Il sito inglese every investor ha pubblicato una tabella firmata Lipper, gigante internazionale specializzato nell’analisi, rating e dati del mondo dei fondi di investimento, che non lascia dubbi. A inizio agosto i rendimenti total return a dodici mesi dei fondi etici mostrano una performance eccezionale del +24% a fronte del +18% registrato in media dai fondi non etici e da una performance simile archiviata dall’indice di Borsa inglese per eccellenza, il Ftse 100.

Certo, i numeri si riferiscono al mercato in generale e non all’offerta di prodotti made in Italy. Tuttavia, proprio per questo hanno una rilevanza notevole. Nei mercati anglosassoni la finanza Sri è già molto diffusa nei portafogli degli investitori e presenta ancora tassi di crescita delle masse investite a due cifre. In Italia i dati, seppur in generale positivi, sono meno robusti perché è ancora un mercato acerbo, in via di sviluppo, anche se lentamento instradato su un promettente e notevole percorso di crescita.

La supremazia dei rendimenti dei fondi azionari etici viene confermato su orizzonti più lunghi, pur diventando più marginale con l’allungarsi del periodo di analisi. Addirittura, sui dieci anni lo spread rispetto alla media dei fondi azionari non etici diventa negativo. Un campanello d’allarme per la finanza Sri? In realtà esiste una spiegazione tecnica per questa sottoperformance globale nel lunghissimo periodo. Secondo alcuni esperti, tra cui Moneyfact, i rendimenti a dieci anni dei fondi non Sri sono alterati dal parallelo boom decennale delle Borse cinesi ed emergenti, mercati che però non ospitano nessun fondo etico che abbia una storia di almeno dieci anni.

Esiste anche una spiegazione sul fatto che la finanza Sri stia sempre più sovraperformando quella non etica. Una motivazione, però, in questo caso sostenibile visto il cambiamento epocale di mentalità a favore dell’economia socialmente responsabile che soprattutto nei Paesi dalle economie avanzate sta caratterizzando i consumatori e i gli investitori. Richard Eagling, esperto di investimeni e fondi pensioni di Moneyfacts, spiega che i fondi etici stanno beneficiando della loro bassa esposizione a settori non-Sri come i minerari, l’oil&gas e il tabacco, tutti risultati deboli nell’ultimo anno. Insomma, investire Sri ti mette le ali a mente e cuore, ma anche al portafoglio. Che poi tutti i fondi che si dichiarano o vengono etichettati etici lo siano veramente, beh, questa è tutta un’altra storia.

Fabrizio Guidoni

 

A cura di ETicaNews