9 gennaio 2013 – Ai lettori di ETicaNews Bank Sarasin è nota come banca di investimento specializzata negli investimenti sostenibili che produce interessanti report di analisi di sostenibilità di particolare temi di investimento. Ma in realtà è anche gestore di un’ampia batteria di fondi sostenibili tramite la controllata Sarasin & Partners. Tra questi si colloca il Sarasin Sustainable Portfolio – Balanced ( EUR) (Isin LU0058892943, ex Sarasin OekoSar portafoglio), che investe a livello globale in una selezione ampiamente diversificata di azioni, reddito fisso e titoli a tasso variabile. Un tipico fondo bilanciato, ma Sri. Ed è proprio questa la principale qualità di questa Sicav: l’aver trovato un giusto mix tra emittenti di titoli azionari e obbligazionari attenti ai valori Esg. Certo, i criteri prevalenti per individuarli sono quelli dell’esclusione, e non tanto dell’inclusione, ma c’è anche da dire che osservando la composizione delle prime dieci posizioni in portafoglio per peso non si trovano particolari note stonate, al contrario di altri fondi analizzati da ETicaNews in passato.

Ecco qua, subito, la top ten. Al primo posto con un peso dell’1,66% il bond targato Bei 4,500% scadenza 15 ottobre 2025, seguito dal 4,250% German Postal Pensions scadenza 18 gennaio 2017 (peso 1,56%) e dal 4.625% KFW 4 gennaio 2023 (1,45%). Poi arrivano i primi titoli azionari, in sequenza Vodafone Group (1,45%), Axa (1,45%), Allianz (1,39%) e State Street (1,38%). Completano la lista dei magnfici dieci altri tre bond: il 4,375% Cades 25 ottobre 2021 (1,35%), il 4,750% Deutsche Bahn Finance 14 marzo 2018 (1,35%) e il 6.250% Austria 15 luglio 2027 (1,33%). Di Italia ce ne è molto poca. Nel report annuale datato metà 2013 risulta che tra i circa 60 titoli azionari in portafoglio non sventola neanche una bandiera italiana. L’onore tricolore è salvato dal bond emesso da Hera con cedola nominale del 4,50% e scadenza dicembre 2019. Una posizione di appena 500mila euro nominali, che risultava per altro in leggero guadagno per il fondo.

Il Sarasin Sustainable Portfolio Balanced vanta un track record di tutto rispetto, anche perché è stato lanciato nel lontano 1994. Come dichiara la stessa società emittente, il suo portafoglio bilanciato è investito in Paesi, aziende e organizzazioni che contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Le imprese si distinguono per il loro focus strategico su ecologia e gestione eco-efficiente e le relazioni proattive con i principali stakeholder (dipendenti, clienti, finanziatori, azionisti , enti pubblici , ecc.). Da parte loro i Paesi emittenti di bond si differenziano per il loro basso consumo ed efficiente delle risorse ambientali e sociali, organizzazioni per l’adozione di obiettivi sostenibili ed efficiente integrazione del concetto di sostenibilità nell’uso delle risorse. Industrie con un profilo molto povera di sostenibilità (armamenti, energia nucleare, cloro e prodotti agrochimici, ecc) e Paesi criticabili sono automaticamente esclusi dal fondo.

A fronte di una management fee dell’1,75%, per un costo annuo totale intorno al 2%, il Sarasin Sustainable Portfolio – Balanced presenta oggi un patrimonio di oltre 221 milioni di euro. I rendimenti sono di tutto rispetto, soprattutto se ci si ricorda che si tratta di un fondo bilanciato. Nel 2013 ha messo a segno un guadagno del 8.64% che segue il +9.61% del 2012. Rendimenti solo di poco inferiori al benchmark costituito da 25% MSCI World Index ex. Europe, 25% MSCI Europe Index e 50% Citigroup Euro BIG TR; in pratica 50% azioni e 50% bond. La leggera sottoperformance è spiegabile in buona parte col fatto che il fondo investe sì il 50% in azioni ma solo il 45% in titoli obbligazionari e quasi il 5% è parcheggiato in liquidità, per gestire i flussi in uscita e entrata. Bisogna poi tenere conto che pur essendo il fondo denominato in euro il 40% del portafoglio è posizionato in titoli non euro, esponendo così la quotazione del fondo al rischio cambio. Poco variato nel 2011, il fondo bilanciato di Sarasin ha invece incassato un +13.32% nel 2010. E si guarda al rendimento negli ultimi cinque anni si osserva un brillante +50,68 per cento. Certo, lo sharpe ratio non è certo esaltante, fermandosi a un modesto 0.87% a fronte comunque di una volatilità contenuta intorno al 6% annuo. Nel complesso numeri più che accettabili per un fondo bilanciato.

 

A cura di ETicaNews