18 dicembre 2012 – Al primo posto della top ten del rapporto Prodotto Interno Qualità realizzato in collaborazione tra Fondazione Symbola e Unioncamere c’è uno dei settori che, storicamente, impattava sull’ambiente più di ogni altro: il chimico-farmaceutico. Bene: oggi questo settore guida la classifica del Piq con 59,6 punti percentuali.

Un traguardo importante, come conferma Fabio Renzi, direttore generale della Fondazione Symbola: «Questo risultato è stato ottenuto attraverso uno sforzo e un impegno costanti, tali da poter far dire che attualmente il settore chimico-farmaceutico italiano corrisponde già ai parametri fissati dal Protocollo di Kyoto. Tra gli aspetti che hanno portato a questa performance va rilevato il crescente miglioramento dell’efficienza energetica che rispetto agli anni ’90 è cresciuta del 45%. Allo stesso modo si è assistito a un costante miglioramento dei processi produttivi, sempre meno impattanti sull’ambiente».

Esempi di eccellenze in questo settore sono le recenti esperienze del nuovo polo della chimica green che sta sorgendo a Matrica, in Sardegna, e l’esperienza della Mossi & Ghisolfi. Già da alcuni anni impegnato nella ricerca di nuove fonti di energia pulita, il gruppo sta realizzando un impianto a Crescentino, nel Vercellese, capace di estrarre bioetanolo dalla canna da zucchero. Anche la metallurgia, che si colloca al 10° posto nella top ten con 46 punti percentuali, oggi evidenzia una sempre maggiore propensione alla produzione di pezzi ‘puliti’ già fase di lavorazione.

di Deborah Dirani – Il Sole 24 Ore

 

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