8 novembre 2012 – Le società di telecomunicazione alla sfida della responsabilità globale. Nel senso che, secondo un report di Banca Sarasin, i gruppi di telefonia si trovano a confrontarsi con un mondo che richiede un’accelerazione tecnologica dell’efficienza e, per contro, che necessita di un immediato e profondo incremento della protezione dei dati, intesa come garanzia e tutela di ciò che transita sulle reti. Un ambito in cui le Telco (telecomunication company) hanno la responsabilità principale. Le compagnie telefoniche capaci di includere questo parametro di sostenibilità – sicurezza aziendale, sociale e personale – accanto a quelli tradizionali esg (environmental, social, governance), e a mantenersi sopra la media del campione, negli ultimi tre anni hanno garantito un rendimento doppio ai propri azionisti rispetto al paniere dei titoli telefonici del Msci World Telco: Sarasin calcola un ritorno del 25,5% contro un 12, 7 per cento. Nella mappa delle società di Tlc più sostenibili, Sarasin individua Vodafone, Telefónica, Swisscom, Belgacom e Telenor. Anche Telecom Italia se la passa tutt’altro che male, essendo al settimo posto (vedi l’analisi grafica).

Il report della banca svizzera parte dal presupposto che le Telco si muovono in uno scenario di “mercati maturi”, e che le strade per la crescita portano o verso aree in via di sviluppo, oppure a sviluppare “innovative mobile service”. In particolare, Sarasin cita cinque ambiti con grandi potenziali: “Intelligent energy networks – Smart Grid”;  “Financial services via mobile phone”; “Networked vehicles”; “E-health”; “Cloud computing”.

In ogni caso, sia verso gli emergenti che verso i cinque scenari da”fanta-telecomunicazione”, il nodo cruciale – che oggi viene peraltro sottovalutato – è il rischio legato alla sicurezza del trasferimento e gestione dei dati. Per avere un’idea del livello di pericolo, Sarasin cita il Wef Risk Report 20120, dove i cyber attacchi vengono considerati al quarto posto nella lista dei 50 principali rischi globali, davanti anche a disastri naturali come le scarsità idriche. Oggi, ormai cinque miliardi di telefoni cellulari sono connessi a Internet o a programmi cloud-based. Ogni giorno da 50 a 60mila nuovi virus, trojans o bachi nascono e si diffondono a infettare terminali di ogni sorta (dati di Deutsche Telekom). Il problema ha coinvolto il grande pubblico nel 2011, con l’hackeraggio delle informazioni di milioni di clienti Sony o con la violazione del sito dell’Fbi da parte di “Anonymous. I costi di questi attacchi, il recupero della sicurezza e dei dati, sono spesso gestibili. Tuttavia, possono incrementarsi rapidamente oltre le centinaia di milioni, oltre a intaccare in modo profondo la reputazione della società (quattro titoli del paniere di Sarasin sono scomparsi in seguito a eventi di questo genere).

Il settore non esce male da questo esame di responsabilità. «L’84% delle Telco coperte dal team Sustainability Research – si legge nel report – oggi si sono munite di linee guida e corrispondenti processi per darantire la protezione e la sicurezza dei dati». Nella realtà, conclude comunque la banca d’affari svizzera, «la qualità di guideline e processi è difficile da verificare. La sola modalità per dare una risposta è monitorare con continuità gli incidenti che si verificano».

 

A cura di ETicaNews