10 ottobre 2012 – Costerà 6-7 miliardi all’anno, in gran parte recuperati in bolletta, raggiungere gli obiettivi energetici 2020. Sarebbero queste le indicazioni del documento di ‘Strategia energetica nazionale’ (Sen), che il governo presenterà la prossima settimana per avviare poi un confronto con gli attori del mercato e definire il provvedimento entro dicembre.

Ieri è circolata una bozza i cui contenuti sono però stati smentiti dal ministero dello Sviluppo, soprattutto per ciò che riguarda costi e copertura. Gli obiettivi del piano sembrano invece confermati. Entro il 2020, dunque, dovremo allineare i prezzi all’ingrosso alla media europea (per l’elettricità le piccole utenze industriali pagano il 39% in più, lamenta Confindustria); ridurre di 14 miliardi la ‘bolletta’ con l’estero per l’import di gas e petrolio; ridurre del 19% le emissioni di gas serra; tagliare i consumi di energia primaria del 24%; ottenere il 20% del fabbisogno da fonti rinnovabili.

Va da sé che centrare tutti questi target comporterà imponenti investimenti su un ampio ventaglio di interventi: ammodernamento della rete elettrica, nuove infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento di gas, incentivi agli investimenti nell’efficientamento degli edifici, della mobilità e dei sistemi produttivi, sussidi allo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Si tratta ora di selezionare con « criteri di stringente selettività» le azioni che garantiscono il miglior rapporto costi-benefici e di mettere a punto i meccanismi di incentivazione, oggi frammentati in una miriade di strumenti.

di Massimo Degli Esposti – QN – Il Giorno – Il Resto del Carlino – La Nazione

 

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