18 dicembre 2012 – L’acqua scarseggia? Gli sprechi no, tanto che impianti idrici più efficienti potrebbero far risparmiare ai fornitori più di 12,5 miliardi di dollari l’anno. Un capitale che a sua volta potrebbe essere riutilizzato per migliorare le infrastrutture e per risolvere, in parte, i problemi legati alla scarsità. A sostenerlo è la ricerca “Water 20/20″ redatta da “Sensus”, gruppo leader nell’elaborazione di soluzioni intelligenti per la fornitura di elettricità, gas e acqua.

«L’acqua è un bene allo stesso tempo difficile da gestire e sempre più prezioso – scrivono gli autori del documento -. Nelle prossime decadi circa 1,8 miliardi di persone vivranno in aree con assoluta scarsità d’acqua. L’acqua non è vitale solo per le persone, ma anche per i Paesi. Dato il legame tra il Pil e la presenza di acqua potabile, questa risorsa è non solo fonte di vita, ma anche di sostentamento».

Il report ha analizzato 182 fornitori di acqua a livello globale e studiato le loro operazioni nonché i budget stanziati in questi anni ed è giunta alla conclusione che l’adozione di tecnologie avanzate potrebbe far risparmiare non pochi miliardi. Basti pensare che il costo complessivo delle perdite idriche ammonta a 4,6 miliardi annui. Questi sprechi potrebbero essere evitati con investimenti che mirano a gestire in modo più efficace la pressione idrica. «Le strutture idriche sono sotto pressione per l’aumento della domanda, ma i sistemi di distribuzione sono vecchi e i costi energetici sono sempre più alti – ha affermato Peter Main, ceo e presidente di Sensus -. Servono, dunque, network di distribuzione d’acqua più intelligenti, che possano far risparmiare miliardi di dollari in tutto il mondo ogni anno. Questi risparmi rappresentano il 5% del budget annuale e potrebbero essere reinvestiti per migliorare i sistemi di distribuzione, così come aiutare a risolvere il problema della scarsità idrica.»

Dati realistici, se si pensa che si disperdono nelle infrastrutture dal 30 al 40% delle risorse acquifere e che in un terzo dei Paesi presi in considerazione dallo studio gli sprechi superano il 40 per cento. La situazione non migliora neppure a livello domestico, dove circa il 20% delle abitazioni presenta falle che provocano perdite d’acqua.

Ma i margini di miglioramento sono ampi anche per quanto riguarda il management strategico: con una gestione più oculata delle risorse e delle spese si risparmierebbero altri 5,2 miliardi. Se a questo si aggiunge poi uno snellimento e una semplificazione delle infrastrutture, le casse dei fornitori potrebbero essere risparmiati altri 2,1 miliardi di dollari.

Elisabetta Baronio

 

A cura di ETicaNews