28 maggio 2014 – Come ogni settimana torna puntuale il weekly monitor di Covalence EthicalQuote, che questa volta analizza l’andamento della reputazione delle maggiori aziende internazionali tra il 17 e il 23 maggio. Non sono stati giorni positivi per i protagonisti del settore finanziario, che è stato interessato da numerosi scandali e si è perfino attirato le ire delle istituzioni di Bruxelles. Meglio invece per i colossi dell’industria automobilistica, del settore alimentare e per quelli della tecnologia, che continuano a far parlare di sé per gli impegni presi in campo ambientale.

CHI RIDE
Per la seconda settimana consecutiva Dell è stata tra le aziende più apprezzate dai media, dopo l’annuncio di un’ulteriore iniziativa a favore dell’ambiente. Grazie alla partnership con Newlight Technologies, inventore e produttore di AirCarbon, un materiale ricavato dal carbonio, il colosso della tecnologia si è infatti impegnato a sviluppare imballaggi realizzati con materiali naturali. Buone notizie arrivano anche dal settore alimentare: Walmart ha avviato una collaborazione con Kellogg Company sia per migliorare le condizioni di vita dei coltivatori di riso, sia per sviluppare pratiche di coltivazione più sostenibili in tutto il mondo. Whole Foods Market si è piazzata, invece, in cima alla classifica di Greenpeace dei supermercati che sostengono la pesca sostenibile. Nel settore automotive, Volkswagen è stata premiata dal World Environment Center (WEC) per l’attenzione dimostrata a ogni livello verso la tutela dell’ambiente e lo sviluppo di soluzioni di eco-mobilità. Infine, il colosso dei casinò MGM Resorts ha annunciato che parteciperà al programma Better Buildings Challenge del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che sfida organizzazioni e società a ridurre volontariamente l’energia utilizzata negli edifici del 20 per cento in dieci anni.

CHI PIANGE
È stata l’ennesima settimana difficile per il settore bancario, Credit Suisse in testa. La banca elvetica è infatti stata duramente attaccata nei giorni scorsi, dopo che ha ammesso di aver aiutato cittadini americani a evadere le tasse: i conti svizzeri sarebbero serviti infatti a nascondere denaro all’Internal revenue service Usa. La banca pagherà 2,6 miliardi dollari, la penale più alta mai sborsata per un caso di off-shore. Union Investment, uno dei principali investitori di Deutsche Bank, ha criticato con forza la banca: il colosso vuole infatti raccogliere 8 miliardi di euro proprio mentre sta affrontando accuse per aver manipolato i prezzi dell’oro e i tassi di valuta estera. Non è stata una settimana semplice neanche per Google. L’Open Internet Project, un’associazione che comprende 400 player del mercato digitale europeo, ha presentato una denuncia alla Commissione Europea contro il motore di ricerca, accusandolo di aver portato avanti pratiche anticoncorrenziali. La Commissione UE ha anche accusato J.P. Morgan, Hsbc e Crédit Agricole di pratiche collusive nel prezzamento dei derivati sul tasso di riferimento Euribor.

A cura di ETicaNews