25.02.2016 – I mercati energetici sono sfidati dalla necessità di decarbonizzare la produzione di energia elettrica. L’accordo di Parigi raggiunto alla conferenza UNFCCC COP21 a dicembre 2015 prevede di dare nuova forza alle politiche in materia di cambiamento climatico e la transizione energetica a basso tenore di carbonio.

Ma la sfida può sembrare difficile: secondo l’agenzia internazionale per l’energia (IEA), l’intensità media di CO2 di energia elettrica ha bisogno di scendere dai attuali 411 grammi per kilowattora (g / kWh) a 15 g / kWh entro il 2050 per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento globale della temperatura a 2 ° C. Molti studi concludono che questo obbiettivo è sia tecnicamente che economicamente fattibile, ma per farlo bisogna creare nuovi schemi dei mercati dell’energia.

Per agevolare governi, regolatori, aziende e investitori IEA ha pubblicato una guida che illustra come passare a una produzione energetica a basso tenere di carbonio – Re-powering Markets: Market design and regulation during the transition to low-carbon power systems.

Il rerport analizza in particolare le migliori pratiche nella progettazione dei mercati elettrici, principalmente in Europa, negli Stati Uniti e in Australia e sottolinea che una trasformazione del settore, seppure lenta, è già in corso. Gli investimenti nelle rinnovabili e nelle altre tecnologie definite low carbon continuano ad essere sostenuti ma serve un miglioramento proprio della struttura dei mercati per incentivare gli investimenti necessari.

Per rendere davvero resilienti i mercati energetici del futuro è necessario un quadro globale che favorisca una maggiore operatività “green”, mantenendo la sicurezza dell’approvvigionamento come priorità assoluta. Questo richiede mercati efficienti, basati su prezzi che riflettano il più possibile le condizioni di domanda e offerta.

Le reti elettriche sono cruciali – migliorare ed espandere le reti, anche a livello transfrontaliero, aiuta a garantire una riuscita integrazione di energia eolica e solare, così come aumenta la sicurezza energetica. Oltre all’efficienza, il passaggio ad un sistema energetico a basso tenore di carbonio richiederebbe anche un carbon price in grado di contribuire a rivelare il giusto valore delle varie tecnologie.