20 febbraio 2013 – La prima versione, datata 2008, dell’European Transparency Code redatto per perseguire una maggiore trasparenza e chiarezza nell’attività di rendicontazione delle pratiche di investimento sostenibile e responsabile (Sustainable and Responsible Investment) è stata un successo. Ecco perché Eurosif, insieme agli otto Sustainable Investment Forum (Sif) nazionali, si è spinta ad andare oltre, lanciando la nuova stesura del Codice di trasparenza europeo: più sintetica e semplice da compilare, accoglie i più recenti cambiamenti del mercato e rappresenta un’evoluzione ancor più significativa.

Ovvio, gli obiettivi del Codice restano invariati. Innanzi tutto si vuole raggiungere una definizione di un modello chiaro, semplice e confrontabile tale da permettere agli investitori di accedere più facilmente e meglio comprendere le informazioni relative all’approccio Sri adottato da un fondo. E poi si punta alla promozione e consolidamento di un sistema di regolazione volontaria in grado di definire uno quadro condiviso e un set di buone pratiche in tema di trasparenza, condizione fondamentale per una più ampia diffusione dei fondi Sri. Ma proprio per perseguire questi obiettivi e in più interpretare al meglio le evoluzioni del mercato, sono state introdotte all’interno della nuova versione del Codice, sviluppata in collaborazione come detto con i Sif nazionali e la Association Française de Gestion (Afg), diverse novità, a cominciare dall’avere snellito il documento da compilare da parte dei fondi, semplificato ed accorciato, con un minor numero di sezioni e quesiti. Inoltre, si introducono risposte maggiormente comparabili tra loro attraverso una serie di sotto-domande, tratte dal precedente Manuale d’Uso, studiate in modo da accrescere la standardizzazione e la precisione dei risultati. Si aggiunge un nuovo set di quesiti volti a coprire nuove importanti aree di approfondimento per l’industry, ad esempio il potenziale uso di strumenti derivati o l’attività di prestito di titoli. Infine si pone particolare attenzione ai sistemi di verifica e rendicontazione nei confronti degli investitori finali.

Ma qual è la storia dello European Sri Transparency Code? Sviluppato a partire dalle European Transparency Guidelines presentate da Eurosif nel 2004, è stato lanciato per la prima volta a maggio 2008 proprio con l’obiettivo di stimolare i gestori europei ad una maggiore trasparenza e chiarezza nell’attività di rendicontazione delle pratiche di investimento sostenibile e responsabile (Sri, Sustainable and Responsible Investment).

I gestori sottoscrittori del Codice sono chiamati ad essere chiari e trasparenti e a rendicontare in modo accurato e dettagliato, aggiornando i propri stakeholders, in particolare gli investitori finali, riguardo le politiche e le pratiche dei fondi dichiarati sostenibili e responsabili. Il Codice si concentra in particolare sui fondi Sri distribuiti al pubblico in Europa ed è stato progettato per coprire una vasta gamma di asset class, dall’azionario all’obbligazionario. A dicembre 2012, sono più di 50 gli asset managers che hanno sottoscritto ed adottato il Codice per un totale di circa 500 fondi: un numero importante se si pensa che, secondo un recente rapporto, sono 885 in totale i fondi Sri in Europa.

Quella che può essere considerata la terza versione del Codice entrerà in vigore, sostituendo la precedente, a partire dalla fine di febbraio 2013. Il Codice è distribuito insieme ad un Manuale d’uso per i gestori, in cui sono illustrate dettagliatamente le modalità di compilazione ed applicazione. L’uso del logo Transparency è strettamente controllato da Eurosif e dai Sif nazionali, che hanno il compito di verificare la correttezza e l’esaustività delle risposte.

In Italia è presente il Forum per la Finanza Sostenibile (Ffs) è un’Associazione senza scopo di lucro nata nel 2001. È un’organizzazione multi – stakeholder; ne fanno parte sia operatori del mondo finanziario che soggetti direttamente o indirettamente coinvolti dagli effetti ambientali e sociali dell’attività finanziaria. La missione del Ffs è “la promozione della cultura della responsabilità sociale nella pratica degli investimenti finanziari in Italia”. In particolare, il Forum sollecita l’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance nelle politiche e nei processi adottati dagli investitori.

Fabrizio Guidoni

 

A cura di ETicaNews