26 febbraio 2013 – Aumentano i compensi degli amministratori, ma aumenta anche la trasparenza con cui le società comunicano i dati. E’ quanto emerge dalla dodicesima edizione del Rapporto sulla corporate governance delle società quotate in Italia realizzata da Assonime ed Emittenti Titoli. Nel 2011, la remunerazione media degli amministratori è stata pari a 233mila euro (+3% rispetto all’anno precedente), mentre amministratori delegati e presidenti esecutivi percepiscono una remunerazione (compensi equity esclusi) superiore a 800mila euro, gli altri consiglieri esecutivi pari a 434mila. Seguono i presidenti non esecutivi (323mila euro), i vice-presidenti (238mila euro), gli amministratori non esecutivi (79mila) e gli indipendenti (55mila).

L’indagine pubblicata pochi giorni fa copre le 255 società italiane quotate al 31 dicembre 2011 che avevano reso disponibile la relazione di corporate governance entro il 31 luglio 2012. Le relazioni fanno riferimento all’applicazione nel 2011 del Codice di Autodisciplina.

La struttura della remunerazione degli amministratori delegati varia in relazione a dimensione aziendale e settore. Nelle società maggiori, è minore il peso della componente fissa (40%, contro il 66% nelle Small cap) e aumenta il peso di quella variabile (i bonus sono il 45% del totale, contro il 12% nelle Small cap). Il saldo è dato da voci minori (soprattutto compensi da società controllate). Nel settore finanziario il peso della componente variabile è in diminuzione (dal 30 al 10% del totale). In parallelo si osserva un incremento dei compensi fissi. Nei settori non finanziari, all’opposto, i bonus sono saliti dal 15 al 30% del totale.

Il 95% delle società dichiara l’adesione al Codice di Autodisciplina delle società quotate. L’adesione alle singole raccomandazioni del Codice in molti casi sfiora il 100%: l’informazione è di buona qualità anche dove emergono situazioni di non compliance, che risultano evidenziate con chiarezza agli investitori. Quantità e qualità delle informazioni fornite dalle società su composizione e struttura dei consigli di amministrazione, voto di lista, cadenza e partecipazione alle riunioni e altri incarichi sono eccellenti.

Aumento della trasparenza e nuove raccomandazioni del Codice di autodisciplina, spiega il rapporto, fanno sì che aree di possibile miglioramento emergano in continuazione. In particolare, alcune raccomandazioni trovano tuttora un’applicazione parziale: nomina del Lead Independent Director, procedimento di board evaluation, talvolta composizione dei comitati, contenuti della policy sulle remunerazioni. Qualche elemento di attenzione emerge in singoli casi riguardo all’effettività del ruolo dei comitati (soprattutto di quello per le remunerazioni).

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews