14 novembre 2012 – Benissimo il Sud Africa, benino il Brasile, mentre dal punto di vista della trasparenza e della comunicazione delle imprese c’è molto lavoro da fare in Cina. Anche le Nazioni Unite da qualche anno si sono attivate per introdurre nelle economia emergenti i princìpi per un investimento responsabile, nell’ambito della più ampia iniziativa Pri Iniziative. Per comprendere il percorso e lo stato dell’arte degli sforzi dell’Onu, lo scorso ottobre è stato pubblicato il  Lessons Learned: The Emerging Markets Disclosure Project, 2008 – 2012 il documento finale che racchiude le conoscenze di cinque anni di lavoro.

La “missione” prende corpo nel 2008, quando Pri, assieme all’americana Sif Foundation (il Forum per la finanza sostenibile degli Stati Uniti) e ad altri istituti quali il Global Reporting Initiative (Gri), l’International Finance Corporation (Ifc), il Boston Common Asset Management, Calvert Investments, e l’International Working Group (Iwg), ha promosso, appunto, il progetto Emerging Markets Disclosure Project (Emdp) per analizzare e promuovere la cosiddetta “Esg” (environmental, social and corporate governante) nei mercati emergenti.

La mancanza di trasparenza riscontrata limitava, infatti, la possibilità di sapere dove poter investire in modo sostenibile e responsabile. Il progetto, in un primo tempo, ha condotto ricerche e analisi, poi ha sensibilizzato gli investitori e infine ha portato gruppi di lavoro per stimolare l’impegno delle imprese. I primi risultati, emersi anche sulla scorta dei dati forniti da investitori che rappresentavano 130 miliardi di dollari di asset, hanno mostrato una carenza informativa, ma con forti differenze tra i Paesi emergenti.

Nel report del 2008 “Sustainability Reporting in Emerging Markets, An analysis of the sustainability reporting in selected sectors of seven emerging market countries”, è stato preso in esame il livello di trasparenza di 75 imprese di sette Paesi: Brasile, Cina, India, Russia, Sud Africa, Corea del Sud e Taiwan. Il Sud Africa è risultato essere il Paese più virtuoso a livello di Csr disclosure, la Cina quello meno virtuoso.

Il report 2009 della Us Sif Foundation “Corporate Sustainability Disclosure in Emerging Markets”che ha esaminato le dieci maggiori imprese per capitalizzazione di dieci Paesi emergenti (Brasile, Cina, India, Indonesia, Israele, Malesia, Messico, Russia, Sud Africa e Corea del Sud) ha scoperto che il 96 per cento dava report su almeno un aspetto della Esg, ma che soltanto 14 aziende su 100 (concentrate in Brasile e Sud Africa, che però risultavano scarsi nei report di sostenibilità) faceva report secondo le linee guida Gri. Il Sud Africa spiccava per maggiore trasparenza, mentre i Paesi più carenti erano Cina, India, Indonesia e Messico.

Dopo aver analizzato la situazione, l’Empd ha intrapreso un’opera di sensibilizzazione in quattro Paesi (Brasile, Indonesia, Sud Africa e Corea del Sud) e al momento risulta che hanno aderito al progetto 55 investitori che rappresentano oltre 1.000 miliardi di dollari. In questi 4 Paesi, sono state “arruolate” 72 imprese.

Nel 2012, adesso, è arrivata la mappa finale della responsabilità degli emergenti.

 

A cura di ETicaNews