7 marzo 2013 – Storie di azionariato attivo. EticaNews le racconterà anche quest’anno, come nel 2012. Seguendo le iniziative di engagement – nome con cui l’azionariato attivo è solitamente indicato nel mondo anglosassone – che verranno portate nelle assemblee degli azionisti di una serie di società quotate da parte di Etica sgr, la società di gestione del risparmio di Banca Etica che da diversi anni è l’alfiere italiano dell’azionariato attivo.

È una pratica potenzialmente molto efficace, quella dell’azionariato attivo, con cui gli investitori socialmente responsabili, che cioè si riconoscono nei principi e nei criteri della finanza etica o Sri e li integrano nelle proprie scelte d’investimento, cercano il confronto diretto con il management delle società quotate in cui investono. Per stimolarle ad adottare comportamenti, politiche, strategie sempre più responsabili. Non è detto che si arrivi per forza a sollevare tali istanze durante l’assemblea degli azionisti, dato che il dialogo tra investitori e aziende può produrre effetti positivi anche lontano dalla sede assembleare. Ma è certo che storicamente la riunione di fronte alla platea degli azionisti è sempre stata il momento clou al quale gli azionisti attivi guardano per dare massima visibilità e, auspicano, massima efficacia alle istanze sollevate.

La patria dell’azionariato attivo sono gli Stati Uniti. In particolare è Iccr (Interfaith center on corporate responsibility) l’organizzazione di riferimento – di cui anche Etica sgr è membro – che da molti anni promuove e monitora con attenzione le resolutions che gruppi di investitori Sri riescono a far votare nelle assemblee delle public company a stelle e strisce su temi sociali e ambientali. Come si può vedere dal database che Iccr mantiene sul proprio sito, dove sono puntualmente elencate le risoluzioni presentate e gli investitori che le sostengono.

Quest’anno Etica sgr, che da tempo sul tema dell’azionariato attivo ha elaborato delle precise Linee guide, tra l’altro recentemente aggiornate, a partire da fine marzo sarà presente alle assemblee degli azionisti di Snam, Piaggio, Prysmian, Yoox, Indesit e Terna. E in ciascuna di esse interverrà accendendo il faro sulle questioni che ritiene più rilevanti nel senso della valutazione delle performance societarie nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa, che potranno riprendere i temi dello scorso anno ma anche andare oltre.

Ognuno di questi appuntamenti verrà presentato con congruo anticipo su EticaNews, che li seguirà passo dopo passo anche in #direttatwitter. E offrirà poi un resoconto dell’andamento dell’assemblea, focalizzandosi in particolare sui punti sollevati da Etica sgr e sulle risposte del management.

Ma non solo. Perché quest’anno EticaNews, per meglio raccontare la stagione dell’engagement made in Italy e l’importanza che essa può avere, allargherà il suo sguardo alle opinioni che dell’azionariato attivo hanno anche altri protagonisti del risparmio gestito in Italia, segnatamente del settore Sri. Il tutto confluirà poi in un instant book che come l’anno scorso cercherà di offrire il panorama complessivo della stagione di azionariato attivo 2013.

Quella che si sta per aprire in questo 2013 potrebbe essere davvero, e finalmente, una grande stagione di azionariato attivo in Italia. Perché le condizioni affinché ciò avvenga ci sono tutte. A cominciare dal fatto che temi da molto tempo cari all’azionariato attivo, e più in generale alla finanza etica o Sri, sono oggi prepotentemente alla ribalta e hanno particolare presa sull’opinione pubblica: uno su tutti, quello dei super-stipendi dei top manager, in particolare all’interno del settore bancario. Un tema su cui si è appena svolto in Svizzera un referendum che si può definire epocale e sul quale la stessa Unione europea ha allo studio una regolamentazione.

Anche l’esenzione dei fondi di investimento etici dalla Tobin tax varata in Italia, tassa che ha fatto il suo debutto all’inizio di marzo a Piazza Affari, è un altro dei motivi che potrebbe attirare l’attenzione su come i fondi etici esercitano in assemblea i loro diritti di voto. A cominciare naturalmente proprio dai fondi di Etica sgr, che gestiscono ormai oltre mezzo miliardo di euro di asset e rappresentano in Italia la prima realtà del settore.

Un altro tema caldo, vista anche la precaria situazione delle finanze pubbliche in mezza Europa, è quello della cosiddetta tax avoidance, cioè delle pratiche poste in essere dalle aziende, specie quelle multinazionali, per sfruttare tutte le possibilità insite nelle differenze esistenti fra le normative fiscali dei vari Paesi (paradisi fiscali compresi) per pagare meno tasse possibile. Cosa che di certo non attira loro molte simpatie in un periodo in cui i cittadini, soprattutto in Italia, si sentono vessati quasi oltre ogni limite da tasse e balzelli.

Negli Stati Uniti gli azionisti attivi sono ormai una presenza costante, nutrita e per molti versi anche temuta da parte delle società quotate, specie quelle che sanno di avere qualcosa o magari anche molto da farsi perdonare sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. Tale situazione ha fatto sì che l’azionariato attivo sia divenuto una potente molla di miglioramento, capace di stimolare in molte società, soprattutto nel management più consapevole e lungimirante, vistosi balzi in avanti in termini di strategie socialmente responsabili. Con una grande stagione di azionariato attivo ciò potrebbe accadere presto anche in Italia. Forse già da quest’anno.

Andrea Di Turi @andytuit

 

A cura di ETicaNews