10 ottobre 2014 – Un occhio al sociale, uno all’ambiente e un terzo occhio per il business. Progetto Quid, nato e portato avanti da alcuni ragazzi di Verona, ha tutte le carte in regole per essere definito un’impresa sociale “impact”. Progetto Quid è un nuovo marchio di moda che nasce da tessuti di qualità del made in Italy recuperati localmente e trasformati in T shirt e abiti da donne con un passato di fragilità. Il progetto parte come Associazione di Promozione Sociale ad aprile del 2012 grazie a un’idea e all’impegno di Anna Fiscale, 26 anni, e di altri quattro amici appassionati di moda.

«Dopo la laurea in Bocconi, con studi concentrati in assistenza umanitaria e Paesi in via di sviluppo, sono tornata a Verona, mia città di origine – racconta Anna – . Amavo personalizzarmi i jeans e sapevo che il tessuto dei non utilizzati andava al macero. Da qui, è nata l’idea di creare un marchio di magliette che avessero attenzione sia sociale sia all’ambiente. Abbiamo iniziato a proporre l’idea a varie aziende e il gruppo Calzedonia di Verona ci ha dato un finanziamento iniziale tramite la Fondazione San Zeno e i tessuti per partire. Sulla base delle nostre indicazione creative, due cooperative di Verona a cui ogni lunedì portavamo il tessuto produceva magliette vendute da negozi a Verona».

Così il Progetto Quid prende piede e, anche grazie all’aiuto di aziende private, cresce. Diversi imprenditori, tra cui il gruppo Calzedonia, concedono negozi in comodato d’uso gratuito: nascono i temporary shop di Forte dei Marmi, Verona, Trento, Vicenza.

Ad aprile 2013, grazie a un primo finanziamento da 5mila euro di Fondazione Cattolica, Progetto Quid si costituisce in Coop e al team di partenza si affianca una squadra di creativi emergenti. Un anno dopo Progetto Quid apre un suo laboratorio a Verona. «Con noi lavorano nove donne (con contratti di apprendistato, a tempo determinato e indeterminato), scelte in collaborazione con servizi sociali di Verona che segnalano persone che hanno buone basi di sartoria – spiega Anna -. Due sono sarte professioniste. Si tratta di ragazze con un passato di forte disagio, che hanno ancora momenti di difficoltà. Le assistenti sociali fanno visite periodiche».

Nel frattempo, Progetto Quid vince il bando Culturability – fare insieme in cooperativa e si aggiudica il premio per l’Innovazione Sociale dell’Unione europea. Inoltre, riceve altri finanziamenti da Fondazione Unipolis e da Fondazione Cattolica. «Fondazione Cattolica ci sostiene finanziariamente in base al raggiungimento di obiettivi sociali, misurati in termine di impiego di donne svantaggiate, ed economici – spiega Anna -. Da aprile 2013 a febbraio 2014 Progetto Quid ha avuto un fatturato di 190mila euro. Crediamo a un modello che crea valore sociale ed economico, se non siamo sostenibili sul mercato non possiamo svolgere una missione sociale e ambientale».

Nel frattempo, la produzione si è ingrandita e oggi Progetto Quid ha una collezione completa sulla linea donna, mentre per l’uomo solo T-shirt. La cooperativa riceve ritagli di tessuti e rotoli inutilizzati dalle aziende, donati in linea stabile da Calzedonia e dalla Tbm di Varese, mentre altre aziende donano sporadicamente.

Per il futuro Progetto Quid intende proporre ad alcune aziende di sviluppare un ramo etico, proponendo una collaborazione per recuperare il tessuto di rimanenza e creare un prodotto realizzato in esclusiva, che sarà doppiamente marchiato.

Fausta Chiesa

A cura di ETicaNews