20 giugno 2013 – Di Finanza Sri in Italia se ne parla con sempre più interesse, ma ancora si investe troppo poco, soprattutto a fronte di una tendenza all’estero in forte espansione. Si calcola che i capitali investiti nel settore della responsabilità sociale (Sri) rappresentino circa settemila miliardi di euro su scala mondiale. Ma qualcosa in Italia sta cambiando. Il volano è rappresentato da un netto aumento nella quantità e qualità di strumenti per investire in Borsa nel macrosettore, dai contorni certo non ancora ben definiti, della Finanza Etica. Tra questi rientrano di sicuro gli Etf legati a panieri di titoli “sostenibili”.

OCCHIO AGLI ETF

A questo punto è necessaria una premessa. Cosa sono gli Etf? Uno strumento tutto sommato molto semplice da capire e utilizzare. Gli Exchange traded fund sono come i classici fondi di investimento, solo che sono passivi, cioè puntano semplicemente a replicare l’andamento di un indice sottostante con bassi costi, e sono quotati in Borsa come un normale titolo. Chiarito questo, entriamo nel dettaglio dell’offerta di Etf quotati a Piazza Affari. A ben vedere gli Etf Sri non sono facili da scovare visto che non possiedono un segmento proprio, ma sono inclusi in quello definito “Azionari tematici”. Ed è in quest’area che finalmente si respira aria di Finanza Etica. Oltre a diversi fondi quotati dedicati ai settori energia verde, fonti rinnovabili e alternative, spiccano quattro Exchange Traded Fund offerti da Ubs Etf per prendere posizione sulla responsabilità sociale, ognuno offerto nella doppia classe di accesso A e I, con Ter (Total expense ratio ovvero costo totale) e sottoscrizioni minime differenti. Questi fondi puntano a replicare gli indici «Msci Socially Responsible» delle aree World (mondo), Europe&MidEast (Europa e Medio oriente), Northamerica (nord America), Pacific (Paesi dell’area Oceano Pacifico) comprendono società che perseguono ed evidenziano una performance sociale e ambientale superiore alla media all’interno delle varie aree geografiche. Sono indici che hanno l’obiettivo di rappresentare almeno il 25% della capitalizzazione (corretta per il flottante) di ciascun settore (definito secondo la metodologia Gics) della regione considerata.

DENTRO IL PRODOTTO SRI

Entriamo nel dettaglio dell’Ubs-Etf Msci World Socially Respon A-Dis (Isin LU0629459743). Quali società ne fanno parte? L’universo di partenza è rappresentato dall’indice dell’Msci World. In un primo step sono escluse le società operanti nei settori chiaramente non etici come alcol, scommesse, tabacco, armi militari e civili, energia nucleare, pornografia e Ogm (organismi geneticamente modificati). Completata la prima scrematura, sono poi selezionate nell’indice solo le società che hanno un rating Esg (Environmental, Social and Governance intangible Value assessment effettuato da Msci) superiore a “BBB”. Non finisce qua. Sono inoltre escluse quelle società che hanno una valutazione equivalente o inferiore a “severe o very severe” fornito dall’impact Monitor controversy assessment di Msci (monitoraggio ongoing delle notizie relative alle società che possono avere un impatto negativo sul rating Esg).

Alla data 14 giugno il fondo presenta in portafoglio 391 titoli del panorama mondiale. Rare le società italiane, e non sempre immediata la comprensione delle motivazioni per cui sono incluse a scapito di altre. Più che ovvi i motivi per la presenza di Enel Green Power, l’unico vero peso massimo “green” di Piazza Affari. Si incontra la holding Exor, la cui presenza è forse giustificata dall’inclusione nel paniere Msci World Socially Respon. della controllata Fiat Industrial. Nella lista delle migliori società Sri mondiali anche l’utility del gas Snam. Ma la nota più stonata è forse quella del gigante italiano dell’esplorazione ed estrazione oil, Saipem, al centro di cronaca borsistica negativa negli ultimi giorni. E con alle spalle vicende non sempre virtuose (come il coinvolgimento nelle inchieste per corruzione in Nigeria).

L’INTERESSE DELL’INVESTIMENTO

Per valutare a pieno se è interessante o meno per questo Etf come mezzo di investimento in Finanza Sri bisogna tener conto anche di alcuni aspetti tecnici. Innanzi tutto, si tratta di un fondo ad elevato rischio, dove per rischio si intende volatilità delle quotazioni. In una scala da 1 a 7 (da meno rischioso a più rischioso) l’Etf è presentato dall’emittente Ubs con grado 6. Insomma, il valore dell’Etf tende a scendere a salire in maniera rilevante, soprattutto in un periodo inferiore ai cinque anni (orizzonte temporale minimo consigliato dall’emittente per tenere il fondo in portafoglio e quindi valutarne l’effettivo rendimento). Esiste inoltre un rischio cambio. Un elemento che può eccitare ulteriormente la volatilità delle quotazioni: l’indice sottostante, il Msci World Socially Responsability, è calcolato in dollari mentre l’Etf è quotato in euro. Il suo valore è quindi anche funzione dell’andamento del cambio euro/dollaro. Non bisogna mai dimenticare, in ogni ambito finanziario, il tema dei costi. Il Ter di questo fondo è pari allo 0,55% cui vanno aggiunti i costi di negoziazione (quelli che si pagano all’intermediario, sim o banca, che esegue l’ordine di acquisto e vendita) e quelli legati al differenziale che esiste in Borsa tra la miglior offerta di acquisto e quella di vendita. Per regolamento non può essere superiore all’1,50%, ma è bene che questo spread sia molto più basso. Meglio farselo dire prima di passare un ordine di acquisto e vendita. Pur se in salsa Sri, la finanza resta finanza e non fa sconti. E le regole dei costi, rischi e rendimenti attesi, non cambiano. Quello che cambia è la possibilità che l’investimento Sri crei più valore nel lungo termine di un analogo investimento non Sri. Non è poco.

Fabrizio Guidoni

 

A cura di ETicaNews