9 settembre 2013 – Creative Enterpreneurship e New Media: è questo il tema del secondo concorso Giorgio Rota Best Paper Awards promosso dal Centro Einaudi di Torino. Il nuovo bando si concentra sul ruolo che l’imprenditorialità creativa, unita all’ausilio dei nuovi mezzi di comunicazione digitale, può giocare in campo economico per creare nuovi paradigmi e modelli di business. Più nello specifico il bando si riferisce ai diversi settori, anche i più “non convenzionali”, in cui i nuovi media possono diventare motore di cambiamento, di innovazione e alla base dello sviluppo di nuove opportunità. Interessante come il Centro Einaudi sottolinei l’aspetto di potenziale drivers sociale di questa nuova imprenditorialità. E come inserisca, tra gli ambiti ipotizzati, anche le forme di finanziamento per i nuovi media (è lecito attendersi qualche spunto di giornalismo condiviso, se non di crowdfunding). I ricercatori e gli studiosi interessati al bando, purché nati dopo il 31 dicembre 1976, hanno tempo fino al 4 novembre per rispondere. I vincitori saranno premiati nel marzo 2014.

La seconda edizione del Giorgio Rota Best Paper Awards è stata indetta da Einaudi dopo il buon riscontro avuto l’anno scorso. In quel caso gli studiosi erano chiamati a confrontarsi con il tema dell’imperativo Etico. I tre lavori ritenuti meritori, e premiati lo scorso marzo, hanno mostrato come questo imperativo coinvolga la società a 360 gradi. Gli elaborati, sviluppati da diversi ricercatori di università italiane ed estere, affrontavano, infatti, le tematiche più differenti: dalla gestione delle risorse umane ai comportamenti dei consumatori, suggerendo l’idea che etica e sostenibilità non siano più percepite come legate solo ad alcuni ambiti specifici, ma coinvolgono l’intero sistema.

Il perno del primo studio era il significato di “consumo etico”. Il paper dal titolo “Disjointed discourses of Ethical Consumption: Juxtaposing Consumer and Company Narratives” (Discorsi disgiunti riguardo al consumo etico: confronto tra la narrativa dei consumatori e delle imprese), redatto da Sarah Marie Hall, dell’Università di Manchester, dimostrava come compagnie e consumatori diano interpretazioni diverse al concetto di “consumo etico”. La ricerca sottolineava perciò la necessità di approfondire la questione per riuscire ad appianare queste divergenze.

La formazione di un clima di lavoro etico e sostenibile all’interno di un’organizzazione è stata, invece, la tematica disquisita da tre ricercatori italiani. Massimo Artoni, Matteo Del Popolo, Marco Guerci, provenienti da diversi atenei milanesi, sono gli autori del paper: “Human Resource Management Practices, Ethical Work Climates and Sustainability” (Pratiche di gestione delle risorse umane, Climi di lavoro etici e sostenibilità). Lo studio ha approfondito e investigato che cosa precede e determina lo sviluppo di un clima attento all’etica all’interno delle compagnie, indagando come le pratiche di gestione delle risorse umane siano relazionate alla percezione che i dipendenti hanno della sostenibilità dell’azienda.

L’ultima ricerca premiata è stata prodotta da Patrizio Ponti, dell’università degli Studi di Milano, e Federico Tabellini, dell’Università degli studi di Torino. Lo studio ha approfondito una riflessione teorica riguardo alla possibilità di uno sviluppo umano sostenibile anche in ambito ambientale. La ricerca mostra come, a livello teorico, sia possibile per l’uomo portare avanti comportamenti sostenibili, senza però rinunciare al benessere sia nel breve sia nel lungo periodo.

Verso fine anno Einaudi curerà l’edizione sia online sia cartacea delle tre ricerche con una pubblicazione dal titolo: “Quaderni del Premio Giorgio Rota”.

Elisabetta Baronio

 

A cura di ETicaNews