05/06/2014 – Ore 09:58

Lo sbarco in Borsa è stato un successo e ha registrato l’ingresso nel capitale di investitori istituzionali di grande livello. Ieri, giorno di debutto sul mercato, PLT energia [PLTEN.MI] ha registrato ottimi volumi con un ammontare scambiato pari a 210.000 azioni, tra i titoli più scambiati del listino. Il prezzo del collocamento, pari a 2,70 euro, è stato confermato dal mercato.

Con una capitalizzazione di circa 64,5 milioni di euro, PLT si posiziona tra le prima società per dimensione all’Aim, il segmento di Borsa Italiana dedicato alle piccole-medie imprese.

PLT energia è una holding di partecipazioni industriali operanti nel mercato delle energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico e biogas) con una produzione annua di energia elettrica di oltre 230 GWh. Per dimensioni, è fra i principali operatori in Italia del settore, dopo Enel Green Power, Alerion e Falck Renewables. Sicuramente è ai primi posti per redditività, con un Ebitda margin nel 2013 pari a circa il 68%, destinato a crescere nei prossimi cinque anni fino a superare il 78% nel 2018.

PLT ENERGIA.TORTORA presidente.jpgCon la quotazione in Borsa, sottolinea il presidente e amministratore delegato Pierluigi Tortora (nella foto), PLT energia ha raccolto10,5 milioni di euro di mezzi freschi, un’operazione tutta in aumento di capitale che va a supporto del piano industriale 2014-2018.

“Puntiamo ad aumentare la potenza installata di 74 Mw con nuovi impianti eolici, tutti i siti sono già stati individuati”, dice l’imprenditore. Nei prossimi cinque anni PLT energia si pone l’obiettivo di aumentare la potenza installata fino a 176 Mw, di cui il 92% sarà eolico.

“I risultati dei nuovi parchi eolici – dice Tortora – saranno visibili a partire dal 2016, aumentando notevolmente i ricavi consolidati e la redditività del gruppo grazie alle economie di scala. Prevediamo con l’installazione di nuovi impianti di quasi raddoppiare la quantità di energia prodotta in quattro anni, arrivando a 428mila MWh”.

Oltre che con i nuovi siti eolici, PLT conta di crescere facendo acquisizioni di impianti già esistenti, soprattutto impianti che per collocazione geografica rendano possibili importanti sinergie ed economie di scala.

Visto il successo della quotazione in Borsa, Tortora pensa già al passo successivo: “Entro due anni passeremo dall’Aim all’Mta, mercato principale di Piazza Affari”.

Oggi PLT energia (nella foto qui sotto la sede a Cesena) opera esclusivamente in Italia e la diversificazione all’estero è uno dei punti del piano: “Abbiamo già in progetto la realizzazione di un impianto a biogas a Timisoara, in Romania, e intanto ci guardiamo attorno per cercare altre opportunità”, dice Tortora.

plt energia.pngUn progetto interessante di diversificazione è quello del biometano, con la produzione di gas che può sia essere immesso nella rete nazionale, sia essere utilizzato per l’autotrazione. Un decreto del 2013 prevede un incentivo interessante per produrre il gas dai derivati dell’industria agro-alimentare, un processo in cui PLT energia è pronta a investire avendo già la tecnologia per upgradare i suoi due impianti per biomasse. “E’ un investimento che faremo soprattutto guardando alle prospettive future – sottolinea Tortora -, alla luce del piano nazionale per rafforzare la rete per la vendita di metano per autotrazione, una rete che oggi conta solo un migliaio di distributori”. Quindi, se l’idea di avere in Italia più auto a metano sarà adeguatamente sostenuta dalle istituzioni, PLT energia sarà della partita.

In sintesi, PLT energia ha varato il suo secondo piano industriale che traccia le principali linee strategiche della società fino al 2018.

Il piano prevede da un lato una forte crescita e dall’altro un conseguente miglioramento esponenziale dei risultati finanziari che beneficeranno dell’incremento dei ricavi provenienti da nuovi impianti, senza il carico di ulteriori costi rilevanti in quanto la società possiede già la struttura e le risorse necessarie a supportare una capacità produttiva decisamente maggiore della capacità attuale.

Per quanto riguarda il finanziamento del piano, invece, oltre alle risorse ottenute dalla quotazione, PLT energia conta sui flussi di cassa della gestione operativa. Ovviamente, però, la società dovrà anche ricorrere alla leva finanziaria. L’indebitamento attuale si attesta a 93 milioni di euro e se i tassi sugli attuali finanziamenti salissero? “Non siamo assolutamente preoccupati: la struttura dell’indebitamento è quasi esclusivamente composta da posizioni a medio-lungo termine e leasing a tassi compresi fra il 3% e il 5,5%, con opportune coperture che ci proteggono nel caso i tassi di mercato dovessero salire oltre il 5,5%”.

Il management pensa di remunerare i soci con un payout del 40% nei tre anni 2014-16, successivamente, vista la forte consistenza degli utili, il payout scenderà al 30%.

A cura di Websim