15 marzo 2013 – I consumatori diventano sempre più esigenti in fatto di sostenibilità? La legislazione Usa provvede. I legislatori di parecchi Stati americani, ad oggi 12, hanno infatti cominciato a occuparsi di queste spinte verso la responsabilità sociale creando nuove entità legali, chiamate “benefit corporation”. Ed è così che, per legge, le imprese devono considerare quale sarà l’impatto delle loro scelte non solo sugli investitori ma anche sui lavoratori, sulla comunità e sull’ambiente.

«I leader del mercato hanno bisogno di essere in grado di soddisfare la domanda crescente degli investitori, dei dipendenti, dei consumatori e che le aziende siano in grado di creare beneficio non solo per gli shareholders, ma anche per la società, valutando l’impatto delle loro decisioni rispetto a più stakeholder piuttosto che mantenere l’attenzione solo su ritorni finanziari di breve periodo» è affermato nel sito internet che illustra la funzione di queste imprese.

Che cosa sono, perciò, le Benefit Corporation? Sono un nuovo tipo di imprese che, in modo volontario, rispettano alti standard di trasparenza e accountability. Ma non solo. A queste compagnie è anche richiesto, per legge, di portare avanti ideali e obiettivi finalizzati ad ottenere un impatto positivo reale sulla società così come sull’ambiente. Il tutto deve essere infine documentato in un “benefit report” annuale certificato, successivamente, da un’entità esterna. Una delle novità più grandi riguarda poi l’accountability. In queste nuove entità legali viene infatti legittimata l’azione legale da parte degli shareholder o della corporate stessa contro direttori e dirigenti che falliscono nel raggiungere il bene comune prefissato.

Questo nuovo tipo di entità legali può permettere alle aziende che hanno una dedizione reale alla responsabilità sociale e alla sostenibilità, e che, perciò, in certi momenti possono apparire più vulnerabili, di poter difendere, anche legalmente, la loro missione e l’impegno nella sostenibilità, proprio come ha già fatto nel 2012 Patagonia, il brand produttore di materiale tecnico outdoor.

Tutto questo movimento è sostenuto da un’associazione no profit, B Lab, che, negli ultimi anni, si è impegnata per concretizzare questo movimento legislativo. Quest’ultima, infatti, già dal 2007 si dedica alla sensibilizzazione delle compagnie affinché utilizzino il loro potere, non solo per se stesse, ma soprattutto per il bene sociale.

Elisabetta Baronio

 

A cura di ETicaNews