22 novembre 2012 – Cinquantadue miliardi di dollari di vendite di prodotti sostenibili negli ultimi cinque anni. E quasi un miliardo di dollari di risparmi di costi negli ultimi dieci anni grazie a una riduzione (per unità di prodotto) del 74% degli sprechi, del 58% dell’acqua, del 52% in energia e del 54% delle emissioni dirette di Co2.

Quando si parla di colossi multinazionali Procter & Gamble presenta uno spaccato magistrale dei numeri della sostenibilità. E, nel farlo, offre un saggio della strategia di comunicazione “differenziata” della disclosure Esg (environmental, social e governance). Il quattordicesimo bilancio di sostenibilità (esercizio dall’1 luglio 2011 al 30 giugno 2012) è stato annunciato in due documenti presentati a distanza di una settimana l’uno dall’altro: prima la overview, focalizzata su statistiche di facile eco mediatica e poi il report, comprensivo anche degli aspetti forse più delicati come quelli delle elargizioni delle attività di lobbying.

Da Oltreatlantico arriva, dunque, una doppia lezione: non soltanto la trasparenza sulla governance, che si spinge fino alla contabilità delle elargizioni per le attività di lobbying, ma anche la strategia di comunicazione, che “raddoppia” la notizia. Un esempio di strategia di comunicazione in due tempi. Un esempio di come si cominci a distinguere tra cosa è più immediato per il pubblico e facilmente notiziabile (la sintesi su ambiente, innovazione di prodotto e sociale) e il malloppo di dati e cifre dell’intero report.

A colpire, della overview, sono i numeri della sostenibilità del colosso del largo consumo. Parliamo infatti di rasoi, pannolini, shampoo e detersivi o meglio di Gillette, Pampers, Pantene e Ariel, per citare alcuni dei brand del gruppo. «Siamo riusciti a superare di due miliardi il nostro target al 2012 – ha spiegato nel report Lens Sauers, vice presidente alla Sostenibilità globale – senza chiedere ai consumatori di accettare compromessi di costo o di performance. Un approccio che ha anche migliorato la capacità innovativa e guidato le vendite, il che è importante affinché i miglioramenti ambientali siano ottenuti in un modo economicamente sostenibile».

Tra i risultati raggiunti (sempre nei cinque anni dal 2007) anche quelli sui temi più strettamente “sociali”: 4,22 miliardi di litri di acqua potabile consegnati e 400 milioni di bambini aiutati con programmi per farli vivere meglio e imparare e crescere bene. L’anno prossimo inizierà un progetto pilota nelle Filippine, in partnership con l’Asian development bank. P&G ha disegnato e integrato un modello di business (profittevole e replicabile) per la gestione dei rifiuti che permette di estrarre valore dai materiali, che sarebbero altrimenti gettati via. Il progetto è stato offerto a una società che avrà in proprietà e gestirà l’impianto secondo il modello di business creato.

Elena Bonanni

 

A cura di ETicaNews