30 aprile 2013 – La finanza Sri continua la sua crescita in Francia e in un mercato sempre più rappresentato dagli investitori istituzionali emerge la tendenza a esercitare il diritto di voto in assemblea. Nel 2012, gli investimenti socialmente responsabili sono saliti da 115 a 149 miliardi di euro, secondo un report di Novethic, il più importante centro di ricerca francese in tema di corporate social responsability e investimento responsabile.

Certo, la corsa della finanza etica rallenta visto che nel 2011 era andata a un ritmo del 69%, ma segna comunque tassi di crescita che sfiorano il 30 per cento. E spingere sull’acceleratore etico della macchina finanziaria sono i fondi comuni di investimento e le assicurazioni private.

Il mercato Sri è ancora prevalentemente fatto da investitori istituzionali (72%), mentre gli investitori privati scendono rispetto al 2011 dal 30 al 28 per cento, un dato comunque di gran lunga superiore alla media europea pari al 6 per cento. A trainare gli investimenti Sri dei privati sono i fondi pensione negoziali.

L’investitore sostenibile è anche attivo: il 50% ha partecipato e ha votato. Il 18% soltanto nelle società quotate francesi, il 38% anche nelle società europee e il 41% nelle assemblee di società quotate fuori Europa.

Le obbligazioni continuano a essere l’investimento sostenibile preferito: i bond coprono il 53% del mercato Sri francese (erano al 44% nel 2011), il monetario rappresenta il 25% del mercato mentre l’azionario si ferma al 20 per cento. I due terzi degli investimenti Sri sono all’interno della zona euro rispetto al 56% del 2011.

I criteri di esclusione riguardo a violazioni di norme o standard suscitano l’interesse degli investitori e stanno diventando criteri sempre più utilizzati nella asset allocation. Tra questi, la selezione basata su investimento Esg è quella predominante (96%), anche se sempre più investitori si concentrano sul rispetto della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Il tasso di esclusione media riscontrato tra le 21 società di gestione del risparmio sentite da Novethic era del 46 per cento, ma quasi 20 Sgr non hanno voluto dare il dato. Tuttavia, questo criterio è stato applicato su una massa gestita di 1.274 miliardi, in calo dai 1.800 miliardi del 2011. L’esclusione basata sui settori rimane marginale, mentre è in lieve aumento l’esclusione nei confronti dei produttori di armi (da 3.221 a 3.292 miliardi di euro).

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews