2 maggio 2013 – Individuare le pratiche migliori di corporate governance delle imprese for profit e introdurle nel not for profit, per favorire la formazione di una classe dirigente per l’impresa sociale in grado di rispondere al meglio alle esigenze degli stakeholder (i portatori di interesse, come per esempio i donatori, o i portatori del bisogno come i beneficiari). E’ l’obiettivo con il quale è nata Argis (Associazione di Ricerca per la Governance dell’Impresa Sociale), fondata nel dicembre del 2006 da Giulio Sapelli e da Gianfranco Negri-Clementi, uno dei massimi esperti italiani di diritto societario, nonché professore a contratto di Corporate Governance presso il dipartimento di Scienze economico-aziendali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Negri-Clementi, che ha di recente passato il testimone della presidenza e ha assunto il ruolo di Vice Presidente Vicario, ricorda lo spirito con cui è nata l’associazione: «Argis è nata dal desiderio di alcuni amici dotati di spirito altruistico civile (non soltanto e non necessariamente confessionale) provenienti da diverse estrazioni culturali e consonanti sulla necessità di meglio agire nel territorio umano, consapevoli che è soltanto in un ambiente sereno, se possibile, e comunque più giusto, che si può sviluppare un’azione collettiva efficiente e valorizzante».

Questo pensiero accomunava il professor Giulio Sapelli (oggi presidente del Comitato tecnico-scientifico) e Negri-Clementi i quali, non volendo fare filosofia, ma volendo contribuire con un approccio concreto, hanno deciso di costituire un’associazione di amici, ognuno esperto professionalmente nel suo settore (legale, finanziario, strategico, organizzativo, laburistico), per dare un aiuto a chi svolge attività di solidarietà. «Spesso ci sono strutture organizzative un po’ primitive e poco equilibrate dove, pur essendovi molto animo, lo scheletro vacilla perché manca un po’ di tecnica – spiega Negri-Clementi -. Per questo abbiamo voluto dare una mano a costruire gli scheletri portanti delle imprese senza scopo di lucro, traendo esperienza dagli elementi di guida dell’impresa con scopo di lucro, che vive in un ambiente fortemente concorrenziale e in cui il giudizio di valore è rapido. L’impresa sociale, che non ha scopi di lucro, ha uno scopo altruistico organizzato (cioè non individuale, non beneficenza). È dunque un’impresa che in un ambiente economico può meglio conseguire il risultato di raggiungere pienamente gli obiettivi che si è proposta».

Il gruppo di lavoro di Argis si è messo a disposizione di associazioni, fondazioni, comitati, gruppi che hanno difficoltà a portare avanti le loro iniziative, aiutandoli da dietro le quinte a sostenerli attraverso alcune grucce necessarie, regole minime di contabilizzazione e di rendicontazione.

Per prima Argis ha adottato il principio di contabilizzazione non di ciò che si è speso o investito ma di ciò che manca. Partendo dall’analisi del bisogno (territoriale, sociale), contabilizzare “ciò che manca” vuol dire evidenziare non (o non soltanto) ciò che è stato fatto, ma soprattutto vuol dire indicare in bilancio ciò che non è ancora stato fatto (come quando in autostrada si controllano i chilometri che mancano alla meta e non i chilometri percorsi). Fare il bilancio in negativo permette di avere un controllo costante anche del budget etico.

«Argis ci ha appagato umanamente e speriamo sia servita ad alcuni – conclude Negri-Clementi -. Forse potevamo fare di più. Sicuramente continueremo a guardare a ciò che non abbiamo fatto e che possiamo e dobbiamo ancora fare».

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews