3 febbraio 2014 – Senza l’adozione di risposte alle loro specifiche problematiche di sostenibilità, le imprese rischiano di non garantirsi la sopravvivenza sul mercato. E’ la conclusione alla quale arriva l’ultima indagine annuale sul business sostenibile condotta da Mit Sloan management Review e The Boston Consulting Group su un campione di 1.800 manager attivi in realtà imprenditoriali di tutto il mondo.

Il titolo scelto per questa edizione – “Sustainability’s Next Frontier” – dice già molto sull’approccio innovativo rispetto alle ricerche condotte dagli stessi enti negli anni scorsi. Questa volta i ricercatori non si concentrano tanto sui temi generali della sostenibilità e sulle declinazioni principali delle grandi aziende, ma cercano di capire come le aziende definiscono le loro principali tematiche di sostenibilità (ambientali, sociali e di governance) e come le affrontano: si tratta di quei temi che, se non affrontati, posso impedire la capacità dell’azienda di prosperare e persino di sopravvivere. «Questa ricerca – si legge nel report – esamina la crescente aspettativa globale che le imprese individuino e affrontino i temi di sostenibilità che sono determinanti per la loro esistenza nel tempo. Tali temi, in questa prospettiva, sono quelli maggiormente rilevanti per la capacità nel tempo della società di continuare a operare». Il che significa che ciò che è considerato come “determinate” varia considerabilmente a secondo dell’industria, oppure persino del modello di business di singole società all’interno della stessa industria.

Per esempio, secondo i risultati emersi dallo studio, le società del settore delle commodity hanno indicato tra le maggiori preoccupazioni la salute e il benessere economico delle comunità locali. Nell’industria chimica e in quella dei prodotti di consumo, in cima alla lista c’è la sicurezza del cibo. L’efficienza energetica è tra le priorità dell’industria It e delle comunicazioni. Tuttavia, molto si può dire anche da quello che non viene considerato significativo: solo il 13% del settore It e telecomunicazioni ha messo nelle prime tre posizioni l’inquinamento, contro il 18% nella media complessiva di tutte le industrie. «Questa relativa mancanza di preoccupazione – spiega l’analisi – suggerisce che molte società in questo settore non vedono la completa gamma delle tematiche di sostenibilità che riguarda tutta la loro supply chain, incluso l’impatto di secondo ordine dei loro prodotti».

Nel complesso, l’analisi indica che il 62% degli intervistati valuta come “significative” o “molto significative” nelle loro strategie aziendali questioni sociali e ambientali come l’inquinamento e la salute dei dipendenti. Eppure solo il 40% delle aziende si è attrezzata per affrontare appieno le questioni, a dimostrazione della difficoltà di stabilire quali azioni intraprendere e allinearsi a queste.

L’approccio pratico di questa ricerca è confermato dall’individuazione delle aziende “Walkers”, ossia che “walk the talk”: hanno trasformato le parole in linee di azione quotidiane e per questo motivo possono risultare dei benchmark per tutte le altre. Per queste imprese rispondere alle tematiche di sostenibilità è diventato un imperativo strategico essenziale, un modo per mitigare le minacce e identificare le nuove opportunità.

L’azione è focalizzata su cinque fronti: le strategie da adottare a tutti i livelli dell’azienda, la definizione di business case, le tecniche di misurazione dei risultati ottenuti, l’innovazione di modelli di business, i modelli di leadership ai quali devono attenersi tutti i manager di prima e seconda fascia. Nell’elenco figurano molti nomi noti come Avis Budget, Crédit Agricole, General Electric, Hilton, Nestlé, Swiss Re. La maggior parte delle aziende virtuose ha una conformazione multinazionale, con presenza diffusa in almeno tre Continenti. Guardando agli headquarter, tuttavia, emerge chiaramente un’attenzione più marcata verso questi temi da parte delle società europee, con quelle americane in coda.

Mit Sloan management review e Boston Consulting group indicano quattro domande indispensabili per i business leader:

1. Quali sono i temi sostenibili più caldi per la mia azienda? In altre parole, ci sono questioni che sfidano in maniera determinante la sopravvivenza del business?

2. Quali sono le minacce e le opportunità relative a queste problematiche?

3. Qual è il business case? Come quantifichiamo il ritorno in termini di profitti? Ci sono altri parametri non finanziari che dobbiamo considerare?

4. Qual è la migliore strategia per affrontare queste tematiche?

Così, se c’è poco disaccordo sul fatto che la sostenibilità è necessaria per essere competitivi (86% di chi ha risposto), la nuova frontiera si sposta nell’ «affrontare quei temi di sostenibilità che stanno al cuore del vantaggio competitivo e della possibilità di sopravvivenza di lungo periodo».

Luigi Dell’Olio

 

A cura di ETicaNews