• Ricavi netti 29,9 milioni di euro (27,5 mln di euro nel 1H-2015, +9%)

  • EBITDA 8,0 milioni di euro (7,5 mln di euro nel 1H-2015)
  • EBIT 5,7 milioni di euro (5,2 mln di euro nel 1H-2015)
  • Utile netto di periodo 3,9 milioni di euro (3,1 mln di euro nel 1H-2015)
  • Indebitamento finanziario netto 0,7 milioni di euro (PFN positiva 3,1 mln di euro al 31 dicembre 2015) anche per effetto di incrementate scorte di Amarone.

Sant’Ambrogio di Valpolicella, 10 agosto 2016. Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di Masi Agricola S.p.A., società quotata nell’AIM Italia e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, che ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2016.

Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, ha dichiarato: «Siamo soddisfatti per aver chiuso positivamente il semestre, in termini sia di crescita che di redditività: peraltro noi lavoriamo in una prospettiva di lungo periodo, come è necessario per mantenere l’autorevolezza di un brand di vini di qualità».

ANDAMENTO ECONOMICO DEL GRUPPO

I ricavi aumentano complessivamente del 9% circa, con buoni risultati in tutte le tre macroaree geografiche presidiate dal Gruppo: Italia (+996 migliaia di euro, +35% circa), Americhe (+868 migliaia di euro, +8% circa), Europa (+569 migliaia di euro, +4% circa).

La crescita più rilevante nel primo semestre 2016 è stata realizzata dai Premium Wines (+8% circa) e dai Classic Wines (+10% circa). Per quanto riguarda i ricavi espressi in unità di prodotto si registra una crescita complessiva superiore alla crescita in valore. La solvibilità della clientela e l’incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità e sono rimasti in linea con gli esercizi precedenti.
Esaminando l’aspetto della stagionalità occorre ricordare che negli ultimi esercizi i secondi semestri hanno costantemente realizzato oltre la metà dei ricavi annui.

Analisi dei risultati operativi e netti consolidati
L’EBITDA migliora, attestandosi a euro 8.023 migliaia, contro euro 7.522 migliaia nei primi sei mesi dell’esercizio precedente, con EBITDA margin sostanzialmente in linea (27% circa). In particolare:
a) anche il saldo tra i ricavi delle vendite e delle prestazioni e i costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, nette (c.d. “Margine lordo”) risulta in termini percentuali sostanzialmente in linea con la controcifra (69% circa), mentre in valore aumenta di euro 1.612 migliaia per effetto di maggiori volumi venduti;
b) i costi per servizi e godimento beni di terzi aumentano di euro 597 migliaia (passando da euro 8.658 migliaia a euro 9.255 migliaia), prevalentemente per maggiore supporto ai mercati con attività di pubblicità e promozione;
c) gli altri ricavi e proventi passano da euro 996 migliaia a euro 616 migliaia, diminuendo quindi di euro 380 migliaia.
L’EBIT semestrale migliora da euro 5.182 migliaia a euro 5.660 migliaia (EBIT margin sostanzialmente
in linea al 19% circa) dopo aver spesato ammortamenti di importo pressoché costante.
Proventi e oneri finanziari: la voce registra un importo netto positivo di euro 463 migliaia contro (negativi), euro 151 migliaia del primo semestre 2015. La variazione deriva principalmente da differenze-cambio.

Imposte : aumentano da euro 1.905 migliaia a euro 2.210 migliaia.

L’utile netto consolidato del periodo migliora da euro 3.119 migliaia a euro 3.915 migliaia.

SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2016 risulta negativa per euro 748 migliaia, a fronte di (positivi) euro 3.091 migliaia al 31 dicembre 2015.
Occorre segnalare che al 30 giugno 2016 la Società ha realizzato una politica di approvvigionamento di prodotti in corso di lavorazione e semilavorati con l’obiettivo di “prenotare” scorte future, in particolare di Amarone: ciò sia per mitigare il rischio dell’eventuale abbattimento della cernita vendemmiale 2016 (si veda il paragrafo “Eventi successivi”), sia per gli scarsi quantitativi forniti dall’annata 2014.

FATTI DI RILIEVO DEL PERIODO
La produzione di vini da uve appassite effettuata agli inizi del 2016 è stata particolarmente proficua, in termini di quantità e qualità, in virtù di un’eccellente annata agraria 2015 e di una stagione di autunno-inverno caratterizzata da condizioni meteorologiche ottimali.
Nel mese di gennaio 2016 la Società ha presentato il nuovo concept “Modello”, derivato dalla storica etichetta “Modello delle Venezie”, già nel portfolio Masi. L’intervento ha riguardato, oltre al logo,
anche un restyling dell’etichetta e la definizione degli elementi alla base della brand equity del nuovo brand.

Il 18 marzo 2016 l’offerta del wine shop attivo presso Tenuta Canova in Lazise (VR) è stata ampliata con uno spazio “Vino & Cucina”, per consentire alla clientela di abbinare alla degustazione dei vini del Gruppo alcune proposte di gastronomia fondata sui concetti di semplicità, autenticità e territorialità. Presso tale sito produttivo, consistente in vigneto, fruttaio di appassimento e cantina di affinamento, vengono effettuate anche visite guidate al pubblico, in applicazione del progetto strategico Masi Wine Experience, finalizzato a ottenere un sempre maggiore contatto diretto con il consumatore finale. La gestione di Tenuta Canova è operata direttamente dal Gruppo Masi, per mezzo della controllata Terre e Vigne S.r.l.

EVENTI SUCCESSIVI
Come precedentemente annunciato dalla Società, è stato istituito il Masi Investor Club con l’invio agli azionisti eligible dei relativi inviti a iscriversi. È un’iniziativa dedicata a chi, investendo in Masi, non si limita a credere in un’azienda con degli asset preziosi e tangibili e dal brand universalmente apprezzato, ma desidera conoscerla e viverla più profondamente dal punto di vista esperienziale. Il Masi Investor Club è aperto a tutti coloro che hanno acquistato almeno mille azioni Masi. A breve sarà predisposta nel website www.masi.it un’area riservata con il prospetto delle prossime attività.Come già dichiarato nei mesi scorsi, un elemento che impatterà negativamente sulla profittabilità dell’esercizio in corso è costituito dai contributi dell’OCM per la promozione extraeuropea del vino, che risultano drasticamente ridotti per l’Istituto Italiano del Vino di Qualità Grandi Marchi, attraverso il quale la Società presenta i propri progetti di promozione ai fini dell’ottenimento di contributi OCM. Peraltro la Società ha recentemente appreso che con il nuovo bando, riferito a un periodo biennale a partire da metà ottobre 2016, potrà tornare ad avvantaggiarsi dei contributi in parola in misura sostanzialmente in linea con gli esercizi precedenti.

Il 25 luglio 2016 il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella ha presentato alla Regione del Veneto un’istanza per la riduzione, relativamente alla vendemmia 2016, del quantitativo di uva certificabile per ettaro da destinare alla produzione dei vini DOCG “Amarone della Valpolicella” e “Recioto della Valpolicella”. La richiesta è di ridurre del 20% la cosiddetta “scelta vendemmiale” rispetto al limite consentito fino alla vendemmia 2015. Il Consorzio ha giustificato l’istanza con la necessità di mantenere un’adeguata profittabilità lungo tutta la filiera produttiva del comparto Valpolicella, proponendo quindi una misura di contenimento della produzione a fronte dell’incremento passato e prospettico del potenziale produttivo (i.e. vigneti autorizzati). Masi Agricola SpA ritiene che la richiesta del Consorzio – pur prevista dalla normativa in casi di eccezionalità – sia oggi intempestiva, fondata su presupposti metodologicamente carenti, lesiva degli interessi dei produttori di qualità, turbativa del mercato. Auspichiamo che una simile presa di posizione, la quale rappresenta un mero intervento tattico, a fronte invece di un impasse strutturale, non venga accettata dalla Regione. La questione dovrebbe definirsi in limine alla vendemmia. La Società ha comunque tutelato il proprio business attraverso una coerente gestione degli acquisti e delle scorte.

Visualizza il comunicato stampa