Roma, 03.08.2012 – Eppur si muovono, le biomasse italiane. Grazie alle speranze accese dai nuovi decreti che ridisegnano gli incentivi per le energie rinnovabili. Un po’ avari nei confronti degli operatori del fotovoltaico, finora gratificati da un fiume di denari che potrebbe lasciare ben poco spazio ai sussidi per i nuovi impianti (si veda II Sole 24 Ore del 7 luglio).
Non così per gli imprenditori delle “altre” energie verdi, che brindano alle risorse, questa volta sicure, garantite dal secondo decreto. Ecco il via libera alla filiera italiana delle biomasse, «per fare dell’Italia il secondo protagonista europeo dell’energia da sottoprodotti agricoli altrimenti destinati al problematico circuito dei rifiuti» apprezza Federico Vecchioni, già presidente della Confagricoltura e ora presidente di Terrae, la società per lo sfruttamento delle bioenergie a cui partecipano pezzi grossi dell’elettricità rinnovabile, come Enel Green Power, ma anche protagonisti del mondo della finanza come le Generali.
di Federico Rendina – Il Sole 24 Ore