28 novembre 2013 – Si parla sempre di più di welfare aziendale, con alcuni casi più eclatanti a livello nazionale. Ma le imprese, in questo particolare aspetto della Corporate social responsability, hanno ancora tanta strada da fare a livello di sistema. Questo il risultato della fotografia sulla reale rispondenza delle aziende italiane alle politiche di welfare, benessere e sostenibilità, realizzata da Sodexo Motivation Solutions, leader mondiale nelle soluzioni per la qualità della vita. La survey ha voluto approfondire tre aree di servizio: Salute e Benessere, Mobilità e Incentivazione, su un campione complessivo di oltre 7.000 aziende.

Il tema del welfare aziendale, sia per la crescente sensibilità Csr delle società sia per la spending review subita dal welfare statale, è caldissimo, come dimostrano gli appuntamenti principali della ET.Agenda per la settimana in corso. Su tutti la due giorni organizzata da Fondazione Cariplo a Milano sul welfare che comincia oggi e si chiude domani. E la fotografia scattata da Sodexo accende un faro sulle aziende stesse mettendo in evidenza la necessità di un approccio più propositivo ai temi del welfare. Concludendo con una esortazione: le imprese devono cogliere l’opportunità che programmi e soluzioni pensate per la motivazione e il benessere dei dipendenti, possono dare all’organizzazione in termini di produttività e di ritorno sugli investimenti.

L’indagine mette alla luce anche un altro fattore chiave. Dal quadro emerge chiaramente la necessità di fare cultura sul corporate welfare, soprattutto in circostanze economiche in cui, come più studi dimostrano, il benessere organizzativo può rappresentare un asset vincente nell’incremento della produttività e delle performance delle organizzazioni,

In tema Salute e Benessere solo l’8,9% delle aziende del campione, ha risposto sul tema, rivelando di erogare servizi legati al benessere dei dipendenti per il 25% delle aziende large e solo per l’1% delle aziende sotto i 150 dipendenti. Ma anche questo ridotto numero di aziende virtuose possono fare di più. Infatti approfondendo la tipologia di servizio offerto, l’indagine dimostra come si tratti per la maggior parte di polizze assicurative obbligatorie e soltanto in pochissimi casi, limitati alle aziende grandi, di campagne specifiche di tutela della salute. Perché le aziende non investono in servizi benessere per i lavoratori? Le tendenze si dividono tra assenza di budget (40% per le piccole imprese e 30% per le large), “non bisogno” con oltre il 45% delle piccole imprese e un 35% per le large ed il 10% che non riconosce il tema del benessere come un asset strategico per il welfare in azienda.

Anche in ambito Mobilità sul campione di aziende intervistate pari a 869 realtà, solo il 7,9% risponde sul tema. Di questi appena il 25% delle aziende medio/piccole ed il 20% per le imprese large eroga servizi legati agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti.

Più concreto, e forse opportunistico, invece l’interesse per i Servizi di Incentivazione (in particolare della forza vendita) legati alle performance ed allo sviluppo del business. In questo caso sul campione di partenza di 6.307 il 79% ha risposto sul tema dell’incentivazione. Alla domanda su quali siano i servizi erogati le risposte si sono orientate su due macro aree: incentivazione e regalistica, strada intrapresa per il 44% delle piccole imprese e per il 20% delle large e, il vecchio ma sempre più gradito buono carburante, scelto per ben il 56% delle aziende small e l’80% delle grandi imprese.

 

A cura di ETicaNews