11 dicembre 2012 – Dall’altro capo del mondo arriva un’altra prova di quanto, nella finanza, gli investimenti sostenibili possano battere il mercato. In questo caso, accade in Brasile. Qui, l’indice Ise (Índice de Sustentabilidade Empresarial) da inizio anno è salito del 14,05%, mentre il listino principale della Borsa di San Paolo, l’Ibovespa, si è limitato a un +1,27 per cento. Un boom che conferma il trend, visto che dalla sua nascita l’ise si è apprezzato del 130% mentre l’Ibovespa è salito dell’80 per cento.

Che cos’è questo Ise dei miracoli? Semplicemente un paniere che raccoglie le imprese maggiormente impegnate sul fronte della responsabilità sociale, della sostenibilità ambientale e della giustizia sociale. L’indice è stato creato nel 2005 allo scopo di servire da benchmark per lo Sri (socially responsible investment). E’, quindi, uno strumento per paragonare la performance delle società quotate in Brasile.

Rendimenti che hanno attirato investitori big come i fondi pensione. Dei 12 fondi pensione presi in esame da una recente indagine (che hanno 96 miliardi di euro di asset), nove di questi hanno consultato o intendono consultare il questionario compilato dalle aziende entrate nell’indice Ise del 2013. Ovvero, dare un’occhiata alla radiografia sostenibile delle società. Il nuovo portafoglio sostenibile brasiliano è composto da 51 titoli azionari di 37 gruppi. Le new entry sono il gruppo delle telecomunicazioni Telefônica e il gruppo industriale Weg.

A conferma della “svolta” sostenibile dei risparmiatori sempre più sensibili alle tematiche Esg (environmental, social and governante) è anche l’indagine di Aviva Investors: l’84% degli investitori ormai considera l’Esg tra i fattori presi in considerazione nel processo di investimento.

 

A cura di ETicaNews