26 novembre 2012 – «Who guards the guardians ». Con questa citazione, lo scorso novembre, Lord Justice Leveson ha avviato un processo ai media che, sui media di sua Maestà, è stato probabilmente una delle vicende più seguita dell’ultimo anno. Giovedì prossimo (ore 13.30 di Londra), è attesa la puntata finale, con la pubblicazione del report conclusivo della Leveson Inquiry. Ovvero, le risultanze di oltre un anno di indagini, la maggior parte attraverso audizioni pubbliche (vedi il sito dedicato del Guardian), per far luce sullo stato del giornalismo britannico, sulle sue modalità di funzionamento, sulle relazioni “pericolose” con la politica e i poteri economici. Più in generale, sul suo livello di etica.

L’inquiry è stata annunciata nel luglio 2011 dal premier David Cameron, il quale ha poi posto a capo dell’operazione il giudice Leveson, con l’obiettivo di far luce allo scandalo giornalistico di News of the World, che portò alla luce pagamenti e strane relazioni con le forze di polizia da parte dei media, e più in generale sul livello di garanzia offerto dai media.

Lo stesso scandalo aveva spinto la Camera dei Lords ad avviare una approfondita inchiesta sullo stato di sicurezza del giornalismo britannico, in particolare sul grado di indipendenza del giornalismo investigativo. L’inchiesta ha portato alla pubblicazione di un articolato report lo scorso febbraio, all’interno del quale si evidenziavano i rischi di sopravvivenza di un giornalismo investigativo indipendente, alla luce dei costi per realizzarlo, e della crescente ingerenza nei media dai grandi poteri economici. Da qui la proposta di immaginare un modello di charity per il giornalismo d’indagine.

Il report di Leveson, a differenza di quello dei Lords, si presuppone abbia una maggiore capacità di impatto legislativo in quanto di “matrice” governativa, e per il livello e l’attenzione riscossi. Nei giorni scorsi, il primo ministro Cameron ha annunciato che farà un intervento a riguardo subito dopo la pubblicazione (lo stesso farà Leveson che però ha anticipato che non sarà a disposizione dei giornalisti), e che le raccomandazioni del rapporto verranno dibattute ai Comuni per diverse ore lunedì 3 dicembre. Molti esponenti del governo temono che Leveson consigli di implementare un’eccessiva regolamentazione dei media. Il ministro dell’Istruzione Michael Gove ha addirittura accusato il giudice di voler uccidere la libertà di stampa. Un piccolo numero di persone all’interno del governo, ha reso noto Downing Street, apprenderanno le conclusioni dell’inchiesta con un giorno di anticipo secondo una procedura comune «con altri rapporti importanti».

 

A cura di ETicaNews