18 marzo 2013 – L’etica come « passepartout» per uscire dalla crisi economica. Non è soltanto un buon proposito, bensì la soluzione individuata dall’Italia, su impulso della Commissione europea, e trasferita nel Piano nazionale sulla Responsabilità sociale d’impresa (Rsi) 2012-2014 dei Ministeri del Welfare e dello Sviluppo Economico, contenente strategie per associare al profitto comportamenti corretti. E proteggere, con diverse forme di welfare, i lavoratori. Il documento, appena consegnato agli uffici di Bruxelles, verrà presentato ufficialmente entro la fine del mese di marzo e permette anche di assemblare un puzzle sulle pratiche per la sostenibilità aziendale messe in campo finora dalle nostre amministrazioni pubbliche. Il perimetro d’azione delle regioni comprende l’imprenditoria e l’occupazione e, in misura minore, l’istruzione, la formazione, le politiche sociali e le attività internazionali; per ciò che concerne la cornice istituzionale, a partire dal 2005 sono state emanate una serie di normative locali che regolano, in generale, la materia del lavoro nei suoi vari aspetti con misure per la crescita, lo sviluppo territoriale, la valorizzazione dell’artigianato, la promozione della cooperazione mutualistica.

di Simona D’Alessio – Italia Oggi

 

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