03.08.2012 – Centrali a carbone e impianti per il trattamento e la valorizzazione energetica dei rifiuti (anche chimici e farmaceutici) da cui escono solo Co2 e vapore acqueo. Emissioni pericolose vicine allo zero. Niente ciminiere. Come residuo, ceneri totalmente inerti e riutilizzabili, per esempio, per i fondi stradali.

Non è un progetto: Giampiero Tedeschi (fondatore e presidente del gruppo gallaratese Sofinter (300 milioni di giro d’affari,  Gammon India e Bt global investors come soci, un portafoglio che comprende tra le altre Ansaldo caldaie e Macchi), assicura che è possibile già oggi. E ci credono anche Enel ed Eni.

Merito di una tecnologia che si chiama ossicombustione senza fiamma a pressione e che Itea, acquisita dal gruppo nel 2002 con il supporto di Cofiri ventures, ha messo a punto con la collaborazione dei Politecnici di Bari e Milano, dell’università di Bologna e del Cnr e ha protetto con brevetti internazionali (il marchio registrato è Isotherm Pwr).

di Chiara Brusirli – Il Mondo

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