26 ottobre 2012 – «Se dovessimo perdere i finanziamenti? Le grandi aziende probabilmente verserebbero di tasca propria per alcuni dei progetti proposti. Ma in ordine sparso e con rischi molto alti sul ritorno dell’investimento. E si perderebbe la logica del cluster, che è proprio quella di coodinare le energie e le specializzazioni, fare interagire aziende private, centri di ricerca, università e istituzioni pubbliche, a beneficio di soluzioni condivisibili per tutto il manufacturing italiano».

In attesa che il Miur renda nota la mappa dei progetti di innovazione che saranno finanziati attraverso i cluster della ricerca – e senza alcun cenno di scaramanzia – il professor Tullio Tolio, 48 anni, docente al Politecnico di Milano, presidente dell’Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione del Cnr ma anche dell’associazione “Cluster Fabbrica Intelligente”, si dice convinto che il binario tracciato risponda alla logica di sviluppo di cui il Paese ha bisogno. «I circa 47 milioni di euro di investimento richiesti – ha spiegato Tolio – finanzieranno equamente i primi 4 progetti. Il primo è quello della “fabbrica sostenibile”, che va dalle tecnologie per ridurre le emissioni, al risparmio energetico, dall’interazione uomomacchina per migliorare l’ambiente di lavoro e minimizzare il rischio di incidenti, sino allo studio sui tessuti “sicuri” per gli indumenti da lavoro e alle tecniche di recupero dei prodotti di scarto.

di Laura Cavestri – Il Sole 24 Ore

 

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