29 novembre 2012 – Qualche volta anche i grandi e i “cattivi” hanno la peggio. E’ accaduto, ieri, al gigante petrolifero britannico British Petroleum, che non sarà più ammesso ai contratti dell’amministrazione degli Stati Uniti. A decidere il bando, che è temporaneo, è stata la Environmental Protection Agency dopo le responsabilità della compagnia petrolifera nel disastro del Golfo del Messico avvenuto nel 2010. «L’Epa ha deciso di agire per la mancanza di integrità aziendale della BP, dimostrata dalla condotta della compagnia in relazione all’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon e al conseguente spargimento di petrolio», si legge in una nota dell’agenzia americana.

Il 15 novembre scorso BP ha firmato un’ammissione di colpevolezza su 11 capi di imputazione per gli 11 morti causati dal disastro e per i 4,9 milioni di barili versati in mare, che hanno danneggiato le spiagge di cinque Stati. Dieci giorni fa si è accordata con il Dipartimento di Giustizia Usa per una sanzione record da 4,5 miliardi, la più alta di sempre negli Stati Uniti.

L’Epa ha sancito che la messa al bando della compagnia e delle sue affiliate dai contratti pubblici resterà in vigore fino a quando la compagnia non dimostrerà di «rispettare gli standard federali».

 

A cura di ETicaNews