25 gennaio 2013 – Quando a livello locale viene presentato un progetto caratterizzato da un potenziale di impatto ambientale elevato una certa dose di dibattito è non solo fisiologica, ma forse anche, verrebbe da aggiungere, auspicabile. Nel confronto aperto tutti gli stakeholder, in quanto portatori di interessi diversi, sono infatti necessariamente spinti a sviscerare i problemi e a fornire dati e ricerche in grado di fare la differenza nell’adozione della decisione più corretta. Gli stessi principi alla base del processo dell’Agenda 21 contribuiscono a ricordare come trasparenza e partecipazione pubblica siano sempre da perseguire per la definizione di progetti sostenibili. Avviene sempre così?

Un caso interessante in quest’ottica è quello del progetto di installazione di un impianto a biogas a Maccarese, una frazione del Comune di Fiumicino in provincia di Roma. Il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, che si è costituito per contrastare la possibile scelta di costruzione dell’impianto all’interno del comune, si è visto negare dalla Provincia di Roma l’accesso agli atti depositati nell’apposita Conferenza dei Servizi che si è tenuta lo scorso 18 dicembre.

Al di là di una valutazione di merito sulla scelta del luogo per l’installazione dell’impianto, su cui saranno i soggetti competenti a pronunciarsi, non si può tuttavia fare a meno di notare qualche punto di discontinuità nel processo di confronto tra le parti.

Alla richiesta di ricevere la copia elettronica del verbale della Conferenza dei Servizi e degli atti depositati dalle parti invitate all’incontro, il comitato si è visto recapitare lo scorso 16 gennaio dalla Provincia di Roma ( nel dettaglio dal Dipartimento IV “Servizi di Tutela Ambientale”, Servizio 1 Gestione Rifiuti” ) una comunicazione che nega di fatto al Comitato cittadino la possibilità di partecipare al processo decisionale. La motivazione? Secondo il Dipartimento della Provincia di Roma, il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino proprio in virtù della sua natura di “comitato di cittadini” non avrebbe un interesse “concreto, diretto, attuale alla questione”. Per motivare la decisione è stato citato l’art.4 (Titolari del diritto di accesso) contenuto nel Regolamento per il diritto di accesso, adottato con delibera del Consiglio provinciale n.105 del 24 novembre 2005.

E’ possibile che cittadini associati in un comitato che si occupa di rifiuti a Fiumicino, non abbiano un “interesse concreto, diretto, attuale” ad avere informazioni circa un impianto di smaltimento dei rifiuti di Roma che potrebbe essere localizzato nella loro città, in zona di riserva naturale? Da notare inoltre che già il 19 dicembre 2012 la cronaca locale riporta la seguente notizia: “Non c’è nessuna autorizzazione per l’impianto biogas a Maccarese”, lo precisa la provincia di Roma sottolineando che la Conferenza dei Servizi convocata per l’esame del progetto, è stata subito sospesa in attesa della ‘valutazione di impatto ambientale’, che la Regione Lazio deve ancora formulare”. Questi i fatti.

L’Italia ha elaborato una Agenda 21 Locale, come auspicato dal Piano d’Azione dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile (Agenda 21). E tra i principi chiave del processo vi è non solo la “Governance” intesa come passaggio da un’ottica impositiva ad una partecipativa, flessibile ed aperta alle varie componenti sociali, ma anche la “Visione condivisa” ovvero la costruzione di uno scenario comune di sviluppo sostenibile di una comunità, condiviso dal più ampio numero di stakeholders. Comitati cittadini inclusi.

Rosaria Barrile

 

A cura di ETicaNews