16 ottobre 2012 – La fortuna della Seva Srl, è inutile negarlo, l’ha fatta la montagna. E in vista del festeggiamento per il ventennale dalla sua nascita, il prossimo anno, l’azienda valdostana pioniera, da quelle parti, nel settore delle energie rinnovabili, ha deciso di guardare anche un po’ più in là. Fino al mare.

Tra i progetti nel cantiere di Stefano De Benedetti, 54 anni, fondatore e oggi amministratore unico dellaSeva, una vita divisa tra alpinismo, passione per la vette e per l’energia, ora ci sono le pale eoliche all’isola della Maddalena, in Sardegna. «Abbiamo quattro permessi spiega- e stiamo aspettando che si concludano le procedure burocratiche».

Con la burocrazia Seva si è confrontata spesso. Per prima ha “combattuto” con Enel negli anni Novanta, quando l’azienda nazionale aveva il monopolio e imponeva ai “piccoli” che si affacciavano sul mercato il pagamento degli oneri pregressi. «Era una formula che ci penalizzava perché costringeva a pagare grosse cifre per impianti molto piccoli – racconta De Benedetti – Nel 2001, è nata l’Autorità per l’Energia e abbiamo avviato, per primi, i ricorsi. Ci sono state le valutazioni dell’Antitrust e ci sono state restituite le somme non dovute. Finalmente si è aperto il mercato».

Da allora tutto è avvenuto “con il passo del montanaro”.

Fonte: La Repubblica – Torino

 

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