22 gennaio 2013 – In Italia la notizia ha avuto un certo tam tam sul web ma sugli organi di comunicazione tradizionali come carta stampata e televisione ha fatto, quando è andata bene, solo qualche toccata e fuga. E invece rappresenta uno spunto di riflessione fondamentale per tutto il mondo dei media. La fredda cronaca ci racconta che pochi giorni fa il prestigioso New York Times ha annunciato la chiusura della redazione “ambiente“, citando come causa la crisi economica e una inevitabile riorganizzazione della testata.

Secondo il direttore editoriale Dean Baquet non si è trattato di una decisione facile ed “è puramente una questione strutturale del giornale”; è stata presa in virtù della multidisciplinarietà dell’argomento ambiente. Fino a pochi anni fa considerato “di nicchia”, ha ammesso lo stesso Baquet, oggi l’ambiente e la cronaca ambientale sono al centro della vita sociale, politica ed economica in ogni parte del mondo. Ed è proprio qui che sta la contraddizione più grande di questa scelta.

Come dimostrano i numerosi articoli e analisi pubblicate nell’ultimo anno da ETicaNews (a cominciare da oggi Energia, 70% degli europei la vuole green ), l’ambiente e nello specifico la sostenibilità ambientale sono sempre più al centro dell’interesse e delle priorità dei cittadini nel mondo, e dei criteri utilizzati per prendere scelte di gestione aziendale. Sono dati di fatto. Quindi, più che riassegnare i sette giornalisti ad altri servizi del quotidiano, come è stato deciso dal New York Times, la scelta da fare sarebbe giusto l’opposto: rafforzare la redazione dedicata alla “sostenibilità” affinché possa approfondire un argomento così importante, complesso e delicato, e anche possa essere di aiuto a tutte le altre redazioni. Da quella politica, che deve fare i conti con programmi elettorali sempre più green. A quella della cronaca, dove i reati ambientali sono sempre più portati alla luce. Passando da quella economica, con le imprese sempre più esposte e impegnate su tematiche di sostenibilità.

A conti fatti, anche i manager dell’editoria si renderanno conto che una redazione “green” non è un centro di costo ma una fonte di valore aggiunto. Anche a livello finanziario.

Fabrizio Guidoni

 

A cura di ETicaNews