20 gennaio 2014 – Finanza ed energia. Sono questi i comparti particolarmente promettenti nel 2014 per gli investimenti azionari sostenibili. È la view dei gestori di Mirova, divisione Sri della Natixis Global Asset Management, che si attendono nel complesso un anno positivo per l’azionario sostenibile grazie a un contesto macroeconomico che sembra molto favorevole e a valutazioni ancora appetibili.

Nel report Mirova sostiene che nonostante «lo scenario possa non sembrare ottimale sul breve termine poiché la disoccupazione è ancora molto elevata» è attesa «una crescita economica positiva, seppur moderata, a livello globale». A ciò si aggiunge il fatto che le banche centrali sono ancora accomodanti e continueranno a introdurre soluzioni innovative e localizzate per sostenere un’economia ancora debole. Infine, le valutazioni sono ancora molto appetibili. «Tale combinazione determina una prospettiva positiva che, in termini di stile, dovrebbe essere particolarmente favorevole per i titoli a bassa capitalizzazione», spiega Jens Peers, chief investment officer di Mirova. I titoli di qualità inferiore e i titoli value, fa notare Mirova, hanno cominciato recentemente a sovraperformare e questo trend continuerà nei primi mesi del 2014 per poi invertirsi più in là nel corso dell’anno.

In questo scenario le banche sono particolarmente promettenti alla luce della scarsità di capitale disponibile per i governi a fini di investimento nell’economia reale. «Le banche – spiega Peers – saranno chiamate a svolgere un ruolo più imporante. Ci piacciono molto le banche finanziate in modo sostenibile. Ciò significa attrarre depositi per poi reinvestire il denaro nell’economia reale attraverso mutui ed investimenti per piccole e medie imprese».

L’efficienza energetica è un altro tema che l’analista trova particolarmente interessante. Per dare avvio alla crescita economica di cui il mondo ha bisogno sono necessarie maggiori quantità di energia. Alla luce della nostra dipendenza dai combustibili fossili, che non sono illimitati per natura, è chiaramente necessario necessario investire nell’efficienza energetica. «Le aziende sono inoltre sottoposte a maggiore pressione per ridurre i costi operativi – aggiunge Peers – e l’investimento in efficienza energetica comporta solitamente un periodo di pay-back di circa due anni. Ciò può avere un effetto molto positivo sui costi operativi».

Nello specifico, il settore dell’energia solare, penalizzato negli ultimi tre anni, presenta almomento fondamentali interessanti. Peers scrive che «il prezzo dei pannelli solari è diminuito notevolmente, fino a raggiungere in molte aree del mondo dei livelli che li rendono addirittura competitivi rispetto ai prezzi dell’energia elettrica stessa. Ciò sta determinando una rapida ripresa della domanda, specialmente negli Stati Uniti». In Cina la recente introduzione di prezzi competitivi per l’elettricità solare influenzerà in maniera positiva la crescita della produzione solare.

D’altra parte, proprio il rischio di un eventuale rallentamento della crescita del gigante asiatico, alle prese con la transizione da un’economia industriale trainata dalle infrastrutture a una economia basata maggiormente sui consumi, potrebbe rivelarsi, ricorda Mirova, uno dei fattori destabilizzanti per la strategia di investimento per il 2014.

Cinzia Franceschini

 

A cura di ETicaNews