5 febbraio 2013 – Alcune sono società i cui nomi possono non dire nulla, come la Tazreen Fashions’, altre sono una vecchia conoscenza di EticaNews, come Lonmin, altre ancora come Hsbc, News Corp, Samsung o Reebok non hanno bisogno di presentazioni. Che cosa hanno in comune una fabbrica che produce vestiti in Bangladesh, un colosso minerario, una delle più grandi banche al mondo, il colosso dei media di Rupert Murdoch e produttori di Tv e di scarpe da ginnastica? Tutte sono in vetta alla classifica dei cattivi in fatto di Esg. La classifica è stilata da RepRisk, la società che attraverso un’attività di analisi e di ricerca ha un database che contiene informazioni relative ai comportamenti di 30mila imprese in tema di environment, social e governance.
Scopo della società è quello di mettere nel radar i rischi per l’ambiente, la società e la governance. Rep Risk sulla base delle informazioni raccolte elabora un indice, l’RRI (Rep Risk Index) che segna il tasso di rischio e ha di recente pubblicato il report 2012 sulle “Most Controversial Companies”, cioè le imprese più controverse. L’RRI è un indicatore di rischio calcolato sia sulla base della durezza delle critiche ricevute sia della gravità delle violazioni della legge presunte o accertate. Un punteggio superiore a 50 indica che il rischio è forte. Il report analizza nel dettaglio le controversie delle 10 imprese che risultano avere l’RRI più elevato.
In cima alla lista ci sono due società che nella seconda metà del 2012 hanno avuto gravi incidenti nei loro siti produttivi, che hanno provocato diverse vittime: un incendio mortale presso la Tazreen Fashions’, prima nel ranking con 80 punti di livello massimo di RRI, ha causato la morte di 112 lavoratori e numerosi feriti. Le proteste dei lavoratori della miniera della britannica Lonmin (seconda in classifica con un picco di RRI di 73 punti) in Sud Africa che sono sfociate in scontri che hanno causato la morte di quasi 50 lavoratori.
Gli scandali legati alla corporate governance hanno affossato la reputazione Esg della giapponese Olympus (73 punti) accusata di frode e di News Corp (70 punti) , che nel Regno Unito ha portato alla commissione di inchiesta sui rapporti sui media conosciuta come rapporto Leveson dal nome del guidice che se ne è occupato. Il colosso sud coreano Samsung (picco a 70 punti) si è conquistato un posto sia per le inchieste legate a presunte pratiche anti competitive sia per le deplorevoli condizioni di lavoro nelle fabbriche fornitrici, sospettate di sfruttamento della manodopera minorile.
HSBC (69 punti di RRI) e ING Bank (69 punti) entrano nella lista per le accuse di aver posto in essere controlli inadeguati nel riciclaggio di denaro, con l’istituto britannico che è anche sotto i riflettori per il suo presunto ruolo nello scandalo della manipolazione del Libor.
Il colosso farmaceutico Usa (68 punti) Wyeth è finito nel mirino per aver fornito informazioni fuorvianti riguardo ai suoi prodotti e di aver mancato di trasparenza nei confronti dei suoi investitori.
Accuse di corruzione, di violazione dei diritti umani ma anche di aver dato sostegno a regimi oppressive per il gruppo svedese delle tlc TeliaSonera (68 punti) mentre per Reebok (69 punti) le controversie sono legate a una presunta frode in India ma soprattutto a violazioni in tema di diritti dei lavoratori nella sua catena di fornitori.
Fausta Chiesa
A cura di ETicaNews