8 gennaio 2014 – Sorpresa. Cresce l’impegno a rendere conto (rendicontandolo) dell’impegno sociale da parte delle imprese. In Italia, secondo un sondaggio condotto nell’ambito dell’International Business Report di Grant Thornton effettuato alla fine del 2013, risulta che il 24% delle imprese pubblica un bilancio sociale, sia integrandole nel bilancio (20%), sia in documenti specifici (4%). Erano il 15% nel 2011. La percentuale dovrebbe aumentare, visto che un altro 9% conta di iniziare a fornire informazioni sulle attività di Csr e sulla sostenibilità entro i prossimi cinque anni.
Certo, non si tratta ancora di una percentuale da record, anzi. A livello mondiale la tendenza a pubblicare un bilancio sociale è più diffusa in India (69%), Vietnam (64%), Paesi Bassi (64%), Filippine (60%) e Messico (52%); le percentuali più basse si registrano invece in Estonia (6%), Polonia (12%), Nuova Zelanda (16%), Finlandia (18%) e Australia (19%). Globalmente la percentuale di imprese che forniscono informazioni sulle attività di Ccs e sulla sostenibilità si attesta al 31%, in crescita rispetto al 25% del 2011.
Ma non finisce qui. Il 52% delle imprese ritiene che le informazioni sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla sostenibilità andrebbero integrate nei bilanci tradizionali, mostrando di avere quindi una visione all’avanguardia e di guardare nella direzione in cui sta andando la rendicontazione del futuro.
Attualmente sono le più grandi aziende a porsi come pionieri nell’utilizzo dell’Integrated Reporting, partecipando al progetto pilota del percorso lanciato nel 2011 dall’International Integrated Reporting Council con l’obiettivo di definire i nuovi standard di rendicontazione della sostenibilità, cercando una strada che integri al meglio le informazioni di Csr con quelle ordinarie di bilancio.
Anche qui, sono i Paesi non occidentali a essere più favorevoli al bilancio integrato, partendo da India (89%), Filippine (86%), Perù (84%) e Brasile (77%), mentre in fondo alla classifica figurano Estonia (18%), Svezia (19%), Lettonia (26%), Lituania (37%) e Giappone (38%).
«Riteniamo che sempre più imprese sceglieranno di divulgare questo tipo di informazioni, anche integrandole nel bilancio tradizionale – ha dichiarato Stefano Salvadeo, Head of Advisory Services e responsabile del settore Energy & Cleantech di Bernoni Grant Thornton -. Le imprese iniziano a comprendere l’importanza di integrare l’aspetto ambientale, sociale, delle risorse umane e della governance con l’aspetto finanziario, così da fornire agli stakeholder un quadro completo della situazione aziendale. Il reporting integrato permette all’impresa di descrivere e misurare il valore creato e le possibilità di crearne in futuro, mettendo in relazione la creazione di valore con attività e investimenti distinti».
A cura di ETicaNews