11 marzo 2013 – Lo scorso San Valentino, è stato presentato «uno strumento finanziario innovativo», così si legge nella cronaca web de ilgiornale.it da parte di una delle principali società del risparmio gestito in Italia, con l’appellativo Ethical Investment. L’iniziativa, che mette in mano ai promotori un prodotto concentrato su Stati sovrani etici e prevede una devoluzione benefica, è stata illustrata al Portofino Kulm tra «risottino alle seppioline di Punta Chiappa e pescato del Golfo alla ligure, sposati ai nobili “Vini di Francia” di Marco Morino».

Nessuno chiede di rinunciare a ostriche e champagne, ma l’episodio, nella sua palese contraddizione d’immagine, riflette la mancanza di una piena consapevolezza di ciò di cui, nella realtà, si dovrebbe parlare: la necessità di creare un vero mercato di prodotti etici, ossia aderenti alle logiche della finanza Sri (Socially responsible investment). Anzi, più che necessità, è un’opportunità. Una decina di giorni più tardi, per esempio, Etica sgr (ossia una delle società di gestione del risparmio con il migliore tasso di crescita in Italia) ha organizzato una festa sobria, elegante e ad atmosfera “familiare” in uno storico teatro di Milano, spiegando che «il mercato dei prodotti etici ha la potenzialità per crescere ancora di 7-8 volte a livello nazionale».

Per denunciare questo paradosso di un mercato che non c’è, perché non si è pienamente compreso che possa esistere, è nata l’idea del libro “Creare valore a lungo termine”, curato da Davide Dal Maso, segretario generale del Forum per la finanza sostenibile (Ffs), e da Giorgio Fiorentini, professore di Economia e gestione delle imprese sociali presso la Bocconi. Le ragioni dell’opera sono esplicitate nella premessa: «Qualche anno fa, il Ffs suggerì all’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari di inserire un certo numero di domande sui temi dell’investimento responsabile tra quelle per l’esame che consente l’accesso alla professione». Ebbene, ci fu un certo entusiasmo per l’innovazione proposta. Salvo poi dover fare marcia indietro. La ragione? Mancava un testo su cui i candidati potevano prepararsi.

È come una complessa inversione dell’onere della prova del mercato. Una domanda potenziale (i clienti pronti a investire in prodotti responsabili) deve dimostrare la propria esistenza e quindi educare le reti di promotori finanziari. Questi, dunque, a monte, devono convincere le banche ad assemblare i prodotti giusti.

Scorrere il libro di Dal Maso e Fiorentini, che hanno firmato direttamente una parte dei capitoli, mentre una serie di altri protagonisti della finanza hanno scritto parti inerenti la propria specializzazione, significa quasi toccare con mano – ossia, avere una sensazione concreta – di ciò che è la realtà attuale della finanza Sri. Senza dimenticare i presupposti teorici e storici di questo «giano bifronte», come lo chiama Stefano Zamagni in una illuminante introduzione che percorre la storia dell’investimento responsabile, da Platone alla Carta Caritatis, da Mandeville e poi Keynes e la loro “rivoluzione” del concetto di consumo, alle motivazioni (estrinseche, intrinseche e trascendenti) di un comportamento sociale dell’individuo, fino alle B-Corporation americane di oggi.

Tra i più operativi, al fine di stimolare un cambio culturale nelle reti di distribuzione del risparmio gestito, sono i capitoli sulle modalità di vendita dei prodotti, sull’offerta retail dei fondi di investimento, o sulle strategie dei fondi pensione, soggetti per natura affini allo Sri, per quanto a tutt’oggi «ancorati a modelli non particolarmente evoluti» in ambito di strategie sostenibili. Le analisi sono talvolta troppo concentrate sugli aspetti normativi. Ma il messaggio è chiaro.

Il libro sarà presentato il prossimo martedì 19 marzo 2013 alle ore 18,00 presso Libreria Egea (che è anche editore dell’opera), Via Bocconi 8, Milano. ETicaNews darà il suo contributo, nella moderazione del convegno.

Sarà poi interessante vedere se i temi del libro si ritaglieranno qualche spazio già a metà aprile al Salone del risparmio. Nella tre giorni dedicata a prodotti, strategie e innovazione nella gestione degli investimenti, qualche spunto di Sri fa capolino (a scorrere il programma). Ma, certo, ancora in modo assai defilato rispetto a ciò che è altrove. E dovrà essere in un prossimo futuro.

 

A cura di ETicaNews