Ferragamo e Impregilo sono tra i principali beneficiari dei maxi investimenti in corso nel paese arabo. Ma il Qatar ha un futuro green e di questo potrebbero beneficiare le nostre Ternienergia e Kinexia ..

Settecento milioni di euro di commesse nei primi 7 mesi dell’anno, 100 milioni al mese. È questa la performance delle aziende italiane in Qatar, nuovo Paese Emergente del Medio Oriente, secondo un articolo di oggi del Corriere del Sera.

Trecentomila abitanti, più o meno come un capoluogo di provincia lombardo, ma con tassi di crescita da tigre asiatica.

A farla da padrona sono, per una volta, sono le aziende italiane presenti nel Paese già da alcuni anni. Dal lusso alle costruzioni, passando per l’alimentare: Ferragamo [SFER.MI], Impregilo [IPGI.MI] e l’Anas si sono già aggiudicate importanti commesse. Altre ne arriveranno considerato che il Governo di Doha ha già stanziato 80 miliardi di dollari per realizzare la nuova metropolitana, il nuovo aeroporto, il porto e il rifacimento delle strade.

La capitale Doha arricchisce la propria skyline di grattacieli giorno per giorno ma è soprattutto fuori città che ci si attende il maggiore sviluppo con un progetto per la costruzione di una nuova piccola metropoli di grattaceli destinata ad ospitare 450mila persone. Progetto ancora in gran parte sulla carta mentre è molto più concreto il fatto che nel 2022 il Qatar ospiterà i mondiali di calcio, grande passione del capo di Stato, lo sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani, la cui famiglia ha forti legami con l’Italia ed in particolare con Roma.

Grandi infrastrutture e aree residenziali e civili che necessitano di energia. Risorsa che nel paese arabo non manca considerato che il Qatar è il terzo produttore al mondo di gas naturale e tra i primi 20 Paesi al mondo per riserve di petrolio accertate. Nonostante ciò, il Paese è fortemente impegnato nel campo della lotta ai cambiamenti climatici.

I mondiali di calcio che saranno infatti ospitati in stadi a “impatto zero” ovvero in grado di soddisfare il proprio fabbisogno energetico interamente attraverso fonti di energia rinnovabile. In questo caso potrebbero giocare un ruolo importante le aziende italiane attive nel campo della green economy ovvero in grado di offrire prodotti e soluzioni per abbattere le emissioni inquinanti e contenere i consumi energetici.

Tra le società quotate che guardano con interesse al Medio Oriente ricordiamo TerniEnergia [TRNE.MI] e Kinexia [KINX.MI] che hanno recentemente annunciato una svolta green al proprio piano industriale affiancato a un processo di internazionalizzazione che comprende l’Africa e il Medio Oriente.

 

A cura dell’Ufficio Studi di Websim