18 novembre 2013 – Etica Sgr e Pioneer Investment. Sono soltanto queste due società di investimento italiane ad aver aderito finora al Codice europeo per la trasparenza degli investimenti sostenibili e responsabili promosso da Eurosif, la rete europea dei Forum Sri. Un primato negativo visto che tutti gli altri Paesi europei hanno aderito più massicciamente. Basti pensare che al Codice hanno aderito oltre 40 gestori francesi. Addirittura, quattro organizzazioni (l’associazione francese Afg, la federazione belga Febelfin e i marchi Novethic e Umweltzeichen) lo hanno reso obbligatorio per i loro associati.

Il Codice, lanciato nel 2008, è arrivato alla terza versione, approvata dal Consiglio di Eurosif il 3 ottobre 2012. Ha come scopo quello di promuovere più chiarezza e comparabilità tra i diversi fondi Sri e serve anche per rafforzare l’autoregolamentazione attraverso un insieme di disposizioni condivise in merito a buone pratiche di trasparenza.

Aderendo, il gestore firma due documenti: la dichiarazione di impegno e la conformità al Codice. L’adesione prevede che i gestori debbano essere chiari e leali, e fornire informazioni accurate, adeguate e tempestive al fine di permettere alle parti interessate, e in particolar modo ai clienti, di comprendere come il fondo contempli criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance nelle proprie politiche di investimento.

Attualmente, il Codice conta circa 65 membri per un totale di oltre 500 fondi Sri rispetto agli oltre 800 fondi Sri complessivi distribuiti in Europa: quindi, aderiscono al Codice oltre il 60% dei fondi Sri.

In Italia, secondo il Forum per la finanza sostenibile, oltre a Etica Sgr e a Pioneer (da precisare che il Codice è utilizzato anche da parte di Fabrica Sgr per i Fondi Immobiliari Erasmo e Aristotele), ci sono altre sei società di gestione che distribuiscono fondi Sri per gli investitori retail e che non hanno ancora adottato lo strumento. Su 8 società, aderiscono al Codice soltanto due, cioè il 25 per cento.

Per quale motivo? «Riteniamo che tra le principali motivazioni ci sia la scarsa conoscenza e valorizzazione dello strumento, in parte imputabile alla necessità di fare sistema nella rete di Eurosif e dei Sif (Sustainable Investment Forum) nazionali e al diverso commitment delle società di gestione del risparmio», commenta Maria Paola Marchello, programme officer del Forum per la Finanza Sostenibile, che sta cercando di promuoverlo. Non a caso Francois Passant, direttore generale di Eurosif, era a Milano il 5 novembre al convegno di apertura della Settimana Sri per presentare il Codice e un’analoga presentazione era stata fatta durante il Salone della Gestione del Risparmio.

Come promuoverlo ulteriormente? «Abbiamo intenzione di entrare in contatto diretto con le società di gestione del risparmio per spiegare più nel dettaglio lo strumento e stimolare una politica di distribuzione dei fondi Sri basata sulla trasparenza», precisa Marchello.

Nel frattempo, gli investitori hanno uno strumento per riconoscere chi ha aderito al Codice: un logo, rilasciato da Eurosif, deve apparire sulla documentazione del fondo Sri.

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews