20 marzo 2013 – Parmalat è sospesa, A2A è messa in outlook negativo, Bper e Banco Popolare finiscono sotto osservazione. Sono queste alcune delle principali indicazioni che emergono dall’ultimo aggiornamento annuale sul Ftse Mib di Standard Ethics, la società che ha lanciato il sistema di rating E (dalla top della tripla E a scendere) per valutare il grado di conformità con le linee guida della Ue, dell’Ocse e delle Nazioni unite su Csr e governance. L’agenzia, in questo caso, ha deciso di andare ben oltre al monitoraggio etico delle singole società lanciando tre indici su Piazza Affari, l’Italian index, il Best in class index e l’Italian banks index.

I tre nuovi panieri costruiti su Csr e governance dell’agenzia sono in rampa di lancio per giugno. Lo Standard Ethics italian index rating è composto dalle società dell’indice Ftse Mib dotate di uno Standard Ethics Rating. Il peso al’interno dell’indice viene determinato dalla classe di rating a cui esso appartiene: le classi di rating più elevate (dalla EE- alla EEE) compongono circa il 70% dell’indice. Lo Standard Ethics Best in class index è composto dalle società quotate su Borsa Italiana dotate di uno Standard Ethics Rating ed è costruito su un numero massimo di 20 scelte tra le 2 migliori (o 3 in certi casi) per ogni classe di rating. Tradotto in altri termini, significa scegliere quei componenti che dimostrano un chiaro orientamento al miglioramento. Il peso all’interno dell’indice di ogni componente è proporzionalmente paritario, ponderato, per ragioni di equilibrio, alla sua dimensione di Borsa. Infine, lo Standard Ethics italian banks index è composto dalle banche quotate indipendentemente dall’essere in possesso o meno di un Standard Ethics Rating. Il peso di ogni componente è proporzionale al valore che esso ha raggiunto secondo l’analisi della sua governance in relazione al grado di corrispondenza rispetto ai principi del’Ocse e dell’Unione Europea. Le variabili di indagine sono 40 e possono essere suddivise in due aree: la gestione della proprietà, che riguarda il peso del mercato e l’equo trattamento dei soci; la gestione dell’amministrazione, che riguarda l’indipendenza del Cda e la trasparenza e i controlli.

Tornando alle singole società in attesa del lancio dei nuovi indici, i dubbi sulla governance sono i principali fattori alla base delle novità sui nuovi rating 2013 del Ftse Mib diffusi da Standard Ethics. L’outlook su A2A (rating confermato a EE-) diventa per esempio negativo sulle proccupazioni di patti di sindacato invasivi a fronte di una realtà che ormai si è strutturata come multiutility e dove invece sarebbe auspicabile ridurre le ingerenze. Parmalat è stata invece sospesa dal giudizio. Fiat e Fiat Industrial scendono a E+ da EE- mentre Saipem è stata messa sotto osservazione (confermato rating a EE+).

Sulle banche la visione è nel complesso positiva, soprattutto dopo gli interventi del governo Monti sugli incroci di poltrone. Ma Bper e Banco Popolare vengono messi sotto osservazione (rating per entrambi confermato a EE) sulla considerazione che sarebbe auspicabile che perseguano modelli di governance più multistakeholder per una maggiore efficienza. Intesa e Unicredit (rating confermato a EE- la prima ed EE la seconda) beneficiano invece di un outlook positivo anche se l’auspicio è che attuino una spinta innovativa nella direzione europea. Pochi i miglioramenti di giudizio: Diasorin sale a EE- da E+, Prysmian a EE da EE- (con outlook positivo). Outlook positivo anche per Buzzi Unicem che per ora però mantiene lo stesso rating degli ultimi sei anni (E).

 

A cura di ETicaNews