16 novembre 2012 – “Ethics Unwrapped”, cioè l’etica scartata come una caramella, nel senso di rivelata, alla quale è stato tolto l’involucro. Questo il titolo di un progetto lanciato due giorni fa da una business school americana, la McCombs School of Business dell’Università del Texas ad Austin.
L’iniziativa viene dal dipartimento di new Business, Government & Society della McCombs, come dimostrazione dell’impegno a insegnare e promuovere l’etica degli affari tra gli studenti, per aiutarli a coltivare valori etici. La capacità di ragionare in modo etico – si legge nel sito del progetto – non è correlata con il fatto che poi ci si comporta in modo etico. C’è molto lavoro da fare fuori dai banchi di scuola e oltre i libri di filosofia. Servono anche gli strumenti della psicologia, perché anche le persone meglio intenzionate hanno pregiudizi che le fanno agire in modo non etico.
Anche se lo slogan è “beyond business ethics” (oltre l’etica degli affari), visto che siamo in una business school, il motivo alla base del progetto è anche utilitaristico. «Oggi il mercato globale è più competitivo, più trasparente, più diversificato a livello culturale e politico – dice il responsabile del progetto Robert Prentice -. I leader del futuro dovranno essere capaci di soddisfare la richiesta di legalità, di etica e di cultura da parte della società».
Nel sito l’etica è raccontata attraverso interviste, video e vignette. C’è per esempio la vignetta del capo che caccia dalla porta un diavoletto con la scritta: «Praticamente tutti i datori di lavoro desiderano assumere persone integerrime». O quella con due supereroi etici, perché quasi tutti vogliamo essere uomini d’onore. «Il nostro scopo è di educare all’etica in modo divertente e di qualità, in modo che chiunque attraverso Internet possa essere raggiunto dal messaggio», spiega Prentice.
Nei video e nei trailer, tanti ragazzi parlano del loro concetto di etico o di non etico «Si comincia con il non vedere le cose come non etiche o sbagliate, in una sorta di ambiguità». Oppure: «Si possono cercare scorciatoie, cercare di arrivare presto o in modo facile. Ma se fai le cose bene, arrivi sempre e al tuo posto». O ancora: «Quando fai qualcosa di sbagliato e lo sai, hai un dissidio interiore».
La voce degli studenti è la parte più importante del progetto, dice Cara Biasucci, direttore dei video: «Se non conosciamo i sentimenti delle persone cui ci rivolgiamo, se non sappiamo quello che gli studenti pensano sull’etica e sullo stato del mondo oggi, ci mancherebbe una parte del quadro».
Il progetto è all’inizio. La serie di video continuerà anche l’anno prossimo.
A cura di ETicaNews