6 dicembre 2012 – Aviva Investors, il colosso britannico della gestione di fondi da 320 miliardi di euro, lancia il dado: è tra i primi a determinare il compenso dei manager utilizzando come criterio anche l’inserimento dei temi environmental, social e governance (Esg) nelle decisioni di investimento. I gestori dei fondi avranno il 5% del loro stipendio base legato all’attenzione alle questioni ambientali, sociali e di buona governance. Anche parte dei bonus si baserà sull’integrazione dell’Esg nelle loro strategie di investimento. Lo ha riportato Responsible-investor.com.

La decisione arriva sei mesi dopo che Aviva Investors ha ceduto la divisione specializzata nei fondi Sri (Sustainable and Responsible Investment) ad Alliance Trust dicendo che si sarebbe concentrata nella ricerca dell’Esg.

Aviva ha detto che ha messo un piedi un team di nove persone e di aver identificato altri 12 Responsible Investment Officers che coadiuveranno l’applicazione della nuova strategia Esg. Anche i Responsible Investment Officers avranno una parte di compenso annuale che dipenderà dai risultati e il 10% dei bonus sarà legato al raggiungimento dei target di Esg.

Steve Waygood, capo dei Responsible Investment e che riporta direttamente all’amministratore delegato Paul Abberley, ha dichiarato che la nuova struttura interna di Responsible Investment Officers e i criteri di compenso relativi saranno operativi quanto prima.

La nuova mossa nella politica di remunerazione riflette sia l’identità di Aviva Investors nella sua corporate responsibility sia un modo per differenziarsi nel business in un mercato in cui i maggiori fondi pensione stanno sempre più richiedendo ai loro manager attenzione alla Esg, anche perché hanno aderito a iniziative come Principles for Responsible Investment (Pri). Il numero uno di Aviva Abberley è membro del consiglio consultivo del Pri.

Per Waygood, è cruciale unire gli incentivi personali all’inclusione della Esg nelle startegie di investimento.

 

A cura di ETicaNews