Barak Obama ha annunciato ieri sera, davanti agli studenti della Georgetown University di Washington, il Climate Action Plan, ovvero il piano della Casa Bianca contro i cambiamenti climatici. Gli Usa sono annualmente colpiti da eventi climatici disastrosi che causano miliardi di dollari di danni a persone e cose. Il più recente è stato l’uragano Sandy, abbattutosi sulla costa orientale nell’ottobre 2012 che ha causato la morte di 286 persone e 68 miliardi di dollari di danni. Nel 2005 Katrina causò la morte di 1.833 persone e 81 miliardi di dollari di danni.

L’obiettivo del Piano? Ridurre del 17% le emissioni di anidride carbonica rispetto ai livelli del 2005 entro 10 anni. Tra gli assi di intervento: ampliamento dei premessi per la produzione di energia da fonti rinnovabili sui terreni pubblici per offrire elettricità generata dal sole e dal vento a 6 milioni di abitazioni entro il 2020; standard di emissione più stringenti per nuove e vecchie centrali elettriche alimentate a idrocarburi; garanzie federali su 8 miliardi di euro di prestiti destinati a progetti di efficienza energetica, innovazione nell’energia fossile (es: tecnologie per catturare e immagazzinare gas nocivi).

E’ previsto anche l’aumento, entro il 2020, del 20% dell’efficienza energetica dei grandi immobili industriali e commerciali. Saranno trovati finanziamenti per 7 miliardi di dollari da dedicare a progetti climatici diretti alle nazioni considerate più vulnerabili ai disastri ambientali.

La società italiana che potrebbe maggiormente approfittare del piano è Enel Green Power [EGPW.MI] sui cui abbiamo un giudizio INTERESSANTE con target di 2,0 eu. Il principale operatore italiano nella produzione di energia rinnovabile è presente in Usa con un potenza installata, a fine 2012, di 1,1 gigawatt (il 14% della potenza complessiva installata dal gruppo), dei quali 729Mw nell’eolico, 313Mw nell’idroelettrico e il resto tra geotermico e solare, per una produzione netta di 3,5 terawattora (14%).

Attualmente in Usa sono in corso di realizzazione 462 megawatt ma il gruppo guidato da Francesco Starace ha una pipeline di 5,4 gigawatt. Secondo il piano industriale nel 2017 dal Nord America arriverà il 17% della produzione elettrica e il 9% dell’Ebitda del gruppo. Enel Green Power stima (pre piano Obama) che la potenza installata in Usa nelle energie rinnovabili dovrebbe crescere tra il 10 e il 14% all’anno sino al 2020, passando da 271 gigawatt a 371-579 gigawatt.

Flusso di notizie positivo anche per Falck Renewables [AA4.MI], TerniEnergia [TRNE.MI] e Kinexia [KINX.MI], che sebbene non abbiano attività o progetti in corso negli Usa ci aspettiamo beneficeranno della maggiore liquidità in circolazione nel settore e in generale del ritorno di interesse degli investitori in questa asset class, le cui valutazioni sono al momento molto schiacciate. Su queste società il nostro giudizio resta INTERESSANTE.

 

A cura dell’Ufficio Studi di Websim