Dal tavolo di lavoro tra il ministero dello Sviluppo economico e l’associazione dei produttori (Confindustria Ceced) sulla crisi in atto nel settore degli elettrodomestici “bianchi” è emersa la disponibilità del governo a devolvere parte del Fondo rotativo per la crescita sostenibile (previsto dal Decreto Sviluppo di agosto) alla salvaguardia dell’occupazione del settore.

Il Fondo può contare su risorse per 600 mln eu cui dovrebbero aggiungersi 200 milioni nei prossimi anni e circa 1,2 miliardi dal Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti.

La salvaguardia dell’occupazione verrebbe garantita da interventi di stimolo della domanda, in particolare da incentivi sui quali peraltro non sono trapelate indiscrezioni quanto a categorie merceologiche che ne beneficerebbero, così come agli eventuali criteri che ne permetterebbero la fruizione.

Nonostante l’introduzione di incentivi altro non farebbe che anticipare domanda futura, giudicheremmo positivamente un simile intervento che consentirebbe un recupero dei volumi di vendita in attesa che la ripresa economica prenda forma. Gli incentivi rivolti all’efficienza energetica sono senza dubbio i soldi spesi in maniera più efficiente, da parte dello Stato, per la lotta ai cambiamenti climatici.

In particolare gli interventi che riguardano le detrazioni fiscali sull’acquisto di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (contenuti negli elettrodomestici di ultima generazione) sono quelli che, dopo i Certificai Bianchi, hanno il minore costo di incentivo sia sul capitale investito che per i bilanci dello Stato e di gran lunga inferiori rispetto a quelli erogati (dalle bollette) per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il titolo che riteniamo potrebbe maggiormente beneficiare di questa notizia è INDESIT [IND.MI], su cui abbiamo un giudizio MOLTO INTERESSANTE, target 5,60 eu.

Secondo fonti di stampa invece la Commissione Bilancio del Senato avrebbe inserito nella Legge di Stabilità, attualmente sottoposta a un profondo restyling, una norma che prevede il prolungamento di tre mesi degli incentivi al fotovoltaico per gli immobili della Pubblica Amministrazione.

L’intervento estende i benefici previsti dall’art. 1 comma 4 lettera c) del Quinto Conto Energia stabilendo che gli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree della Pubblica Amministrazione che entrano in esercizio entro il 31/12/2012 possono godere delle tariffe da Quarto Conto Energia (DM 5 maggio 2011). La norma, già bocciata alla Camera, riprende ora vita al Senato anche se in una forma che comporta un impatto decisamente inferiore in termini di risorse impegnate rispetto alla prima formulazione, che prevedeva una deroga sino a fine 2013 con un costo che, secondo alcune stime, avrebbe superato 1 mld eu all’anno.

La proroga di tre mesi sembra invece ispirata dalla scelta di portare a termine i progetti avviati (e non di svilupparne di nuovi) per i quali sembrerebbe esserci ancora capienza, considerato che, secondo il contatore fotovoltaico, il costo annuo degli incentivi è di poco superiore a 6,5 mld eu rispetto a un tetto di 6,7 mld eu.

Buone notizie quindi per TERNIENERGIA [TRNI.MI] e KINEXIA [KINX.MI] che sono tra i principali operatori quotati nel settore fotovoltaico, e sulle quali abbiamo un giudizio d’acquisto.

 

A cura dell’Ufficio Studi di Websim