09/12/2014 – Ore 08:45

Il nuovo crollo dei prezzi del petrolio (ieri Wti e Brent -4%) ha frenato anche la corsa di Wall Street, che ha messo a segno ieri la peggiore seduta da ottobre: Dow Jones -0,6%, Nasdaq -0,7%, S&P500 -0,8%. Sono collassati tutti i titoli dell’energia: Chevron -3,7%, Exxon Mobil -2,3%.

Asia. Stamattina i principali indici si adeguano alla debolezza di Wall Street. Tokyo -0,7%, Seul -0,4%, Mumbai -0,4%, Hong Kong -1,8%. Si spegne bruscamente l’euforia della borsa di Shanghai che arretra del 2% dopo essere balzata in avvio sui massimi degli ultimi tre anni.

Oggi si aprono a Pechino i lavori della Conferenza Centrale sull’Economia Cinese, l’organismo controllato dal Partito Comunista della Cina che detta le linee guida economiche e fissa gli obiettivi di crescita del Pil. Per il 2015 si dovrebbe arrivare ad un target del 7%, l’incremento più basso degli ultimi 10 anni.

I future sulla zona euro anticipano un avvio in calo dello 0,8%.

Ieri il nostro Btp ha superato indenne la prova della bocciatura di rating decisa da S&P: il rendimento del decennale si è anche permesso il lusso di scendere sul nuovo minimo storico di 1,93%.

Analisi tecnica borse. A pochi giorni dalla fine dell’anno sembrano scattare le prese di profitto, almeno sui listini che hanno corso di più come Wall Street e Cina. Da sottolineare che ieri sera la borsa brasiliana ha chiuso in ribasso del 3,3% azzerando la performance positiva da inizio anno. Ora il bilancio, per un investitore in euro, è -1,2%. Il Dax di Francoforte (-0,7%, 10.014) ieri si è spinto sul nuovo massimo storico a 10.093 prima di correggere. Per noi questa è area per prendere profitto.

FtseMib (19.951, -0,68%). Indice zavorrato dai petroliferi. Per il resto, diciamo che uno scenario così roseo per le prospettive della nostra borsa è piuttosto raro: tassi zero, forte calo del costo dell’energia, svalutazione dell’euro. Vediamo se sapremo trarne profitto. Monitoriamo i paletti principali: primo ostacolo a 20.200 punti (oltre cui è prevedibile un allungo verso il secondo ostacolo posizionato a 21.500 punti), primo supporto a 19.600 e sostegno strategico a 18mila.

Variabili macro.

Petrolio. Ieri si è registrata una nuova accelerazione al ribasso, con vendite da panico, che ha vanificato i peraltro modesti tentativi di trovare un livello di equilibrio intorno ai minimi di fine novembre. Oggi si riparte da un Brent a 65,5 usd e da Wti a 62,6 usd. Saltati i precedenti supporti a 67,5 e 63,7 usd, diventa difficile trovare un nuovo punto di assestamento. Non c’è fretta di comprare e manteniamo la visione negativa.

Oro (1.202 usd). Modesto rimbalzo guidato probabilmente dalle incertezze. Nessuna novità grafica. Prmo ostacolo a 1.270 usd e forte supporto di lungo periodo in area 1.150 usd. Manteniamo la visione negativa.

Forex. Euro/Dollaro (1,233). Reazione dell’euro dai minimi di periodo a 1,225 che ha avvicinato il target di medio periodo fissato a 1,20. Quadro di fondo favorevole al biglietto verde.

Bond periferici. Occhi puntati sulla Grecia. Il premier Samaras rompe gli indugi e avvia dal 17 dicembre le votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Se non otterrà la maggioranza di 180 voti su 300 Atene andrà alle urne tra metà gennaio e inizio febbraio con il rischio che Samaras perda le elezioni. In testa ai sondaggi c’è la sinistra radicale di Syriza che ha già detto che in caso di vittoria dichiarerà nulli gli accordi con la Troika. Lo spread riparte da 634 punti base e il rendimento del decennale ellenico da 7,05%.

A cura di Websim