9/10/2014 – Ore 8:45

Il governo Renzi stanotte ha superato un passaggio delicato, ottenendo la fiducia del Senato alla legge delega sulla riforma dei rapporti di lavoro con 165 “si”, 111 “no” e 2 astenuti. Il provvedimento ha ricevuto l’apprezzamento di Angela Merkel e non è poco.
Tre novità positive potrebbero fare rimbalzare oggi Piazza Affari e in generale le borse europee.

1) Wall Street ha chiuso in forte rialzo dopo che le minute dell’ultima riunione della Fed hanno messo in evidenza come gran parte dei membri sia ancora “prudente” su un eventuale rialzo dei tassi. D’altronde, l’ultimo Fed.jpgtaglio delle stime di crescita mondiale operato dal FMI dice chiaramente che questo atteggiamento non è sbagliato. Dow Jones +1,6%, S&P500 +1,7%, Nasdaq +1,9%.

2) La stagione delle trimestrali USA è partita bene. Dopo la chiusura Alcoa [AA.N] ha guadagnato il 2,5% grazie a conti superiori alle attese.

3) Il governo Renzi stanotte ha superato un passaggio delicato, ottenendo la fiducia del Senato alla legge delega sulla riforma dei rapporti di lavoro con 165 “si”, 111 “no” e 2 astenuti. Il provvedimento ha ricevuto l’apprezzamento di Angela Merkel e non è poco.

Asia. Stamattina andamento contrastato. Tokio -0,6% all’indomani dell’annuncio del varo di nuove misure di politica monetaria da parte della banca centrale del Giappone. Hong Kong +1%, Shanghai -0,2%, Mumbay +1,1%, Seul chiusa.

I future sulle borse europee anticipano un avvio in rialzo di oltre un punto percentuale.

Analisi tecnica borse. Il rimbalzo di Wall Street dovrebbe portare un minimo di serenità e a una reazione delle borse europee. Ieri il Dax di Francoforte (-1%, 8.996) si è appoggiato all’importante supporto statico a 9mila punti, che per noi rimane importante area d’acquisto.

S&P500 (1.968, +1,7%). Ha messo a segno la miglior performance da inizio anno.

Di fatto nulla cambia sul quadro di fondo. Si rimane nel range che dallo scorso maggio veicola il movimento tra 1.900 e 2mila punti, area dei massimi storici. Prima allerta solo sotto 1.890 e veri e propri segnai di inversione sotto 1.735.

FtseMib (19.645, -0,6%). E’ scivolato sui livelli di metà agosto, facendo scricchiolare l’area dei minimi di maggio (20mila/19.800) il cui cedimento apre la strada per un allungo verso il delicatissimo supporto a 18.800 punti. Segnali di “ricucitura” con il ritorno sopra 20mila.

Brasile (Bovespa 57.058, -0,66%). La borsa potrebbe essere favorita per effetto della notizia, arrivata stanotte, del sostegno offerto dal partito socialista brasiliano al candidato di centro destra Aecio Neves (nella foto), a questo punto favorito al ballottaggio contro l’attuale presidente Dilma Rousseff. Una parte rilevante dei 22 milioni di voti ottenuti da Marina Silva al primo turno, potrebbero incanalarsi verso Neves, il candidato che piace ai mercati. Il target di breve resta a 63mila punti. Eventuale stop loss in caso di ritorno sotto 52mila punti.

Variabili macro.

Petrolio. Si resta a ridosso dei minimi di periodo. Wti 87,7 dollari, Brent 91,6 dollari. Manteniamo una visione negativa, ma ci aspettiamo che l’elevato ipervenduto di breve e i livelli strategici raggiunti (area 90 per il Brent) possano avviare un rimbalzo stimabile anche in 5/10 dollari.

Oro. Ha aperto la quarta seduta consecutiva al rialzo, facendo segnare un prezzo di 1.225 dollari l’oncia. Puntiamo a un target di breve verso 1.300 dollari. Eventuale stop sotto 1.150 dollari.

Forex. Euro/Dollaro (1,274). La valuta statunitense rimbalza dopo le minute della Fed che allontanano l’ipotesi di un rialzo dei tassi. Come previsto, area 1,27 comincia a funzionare come supporto. Suggeriamo di sfruttare eventuali rimbalzi verso 1,30 per ricomprare dollari. Target finale di medio periodo a 1,20.

Bond periferici. Le turbolenze delle borse hanno riportato liquidità su questo comparto certamente meno rischioso delle azioni. Lo spread Btp/Bund è rientrato a 138 punti base per un rendimento del Btp 10 anni al 2,28%. Monitoriamo il recente minimo storico al 2,25% che potrebbe essere frantumato grazie all’approvazione del Jobs Act. Crediamo ancora in un obiettivo di spread a quota 100 nel medio periodo.

A cura di Websim