24/09/2014 – Ore 08:52

I timori di rallentamento dell’economia in Cina e in Europa, e il rischio di un aggravamento delle tensioni geopolitiche dopo gli attacchi aerei degli Usa in Medio Oriente, hanno spinto ieri sera Wall Street alla terza chiusura consecutiva in ribasso. Il Dow Jones è sceso dello 0,6%, S&P500 -0,5%, Nasdaq -0,4%.
I future sugli indici delle principali Borse europee sono poco mossi.

Oggi sulla Cina si registra la presa di posizione del Fondo monetario che dice che la crescita della seconda economia mondiale resterà ben sopra il 7% quest’anno. La previsione è del direttore del dipartimento Asia e Pacifico dell’organismo di Washington. Le nuove stime del Fmi sull’economia cinese saranno diffuse a ottobre: l’attuale proiezione prevede una crescita del 7,4%.

E’ da segnalare che le autorità australiane ieri hanno abbassato la loro previsione sul prezzo del minerale di ferro a causa della diminuita domanda della Cina, primo importatore.

Per quanto riguarda l’Europa, oggi l’appuntamento è con l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche a settembre (ore 10). La previsione per l’Ifo è di 105,7 da 106,3 precedente. Alla stessa ora verrà pubblicata anche la statistica sulla fiducia dei consumatori italiani.

Borse asiatiche. La Borsa di Tokio, ieri ferma per festività, stamattina ha chiuso la seduta in calo dello 0,2%. Salgono Hong Kong +0,5%, Shanghai +1,3% e Seul +0,3%. Mumbai è invariata.

Analisi tecnica.
FtseMib (20.351, -1,5%). Continua ad oscilla tra 21.500 e 20.600/20.200 punti, senza riuscire a compiere nuovi sostanziali movimenti. Tale congestione si colloca dentro la più ampia congestione tra i massimi dell’anno a 22.500 punti, e quota 19/18mila punti. Prima allerta solo in caso di ritorno sotto 20.200.

S&P500 (1.982, -0,5%). Dopo il terzo ribasso consecutivo l’impostazione strutturale si mantiene al rialzo. La discesa sotto la soglia psicologica dei 2mila punti favorisce gli acquisti sulle flessioni.

Tokio (Nikkei 16.167, -0,2%). Buona impostazione se osservata in Yen, neutrale se osservata in Euro o Dollari, dove prevale una congestione da circa un anno, grosso modo tra 16.300 e 14mila punti. Sopra tale area cambierà in meglio lo scenario di medio/lungo periodo facendo scattare un nuovo segnale di forza e ovviamente nuovi acquisti.

Brasile (Bovespa 56.540, -0,4%). Area 57mila completerebbe il pull back della recente figura di doppio minimo e sarebbe un’occasione per rientrare in acquisto. Target 63/64mila.

Variabili macro.
Petrolio. Lieve recupero del Wti a 9173 usd (+0,2%). Quadro negativo, salvo qualche normale reazione tecnica. Supporti strategici rispettivamente a 90 e 80 usd. Il Brent è scambiato a 96,8 dollari, invariati.

Oro. Restasui minimi da gennaio a 1.223 usd. Nessun segnale di reazione per ora. Attendiamo l’eventuale approdo verso i supporti strategici a 1.200/1.180 usd per attivare acquisti ma solo per trading stretto.

Forex. Euro/Dollaro a 1,284. Prosegue la fase di assestamento all’interno del range indicato da Websim come obiettivo del trading (area 1,30 e 1,27). Si può prendere profitto sulle vendite fatte in area 1,39/1,40 (guadagno intorno all’8%). Eventuali rimbalzi verso 1,32/1,33 andrebbero comunque sfruttati nuovamente per comprare dollari perché il quadro macro depone ancora fortemente a suo favore.

Titoli di Stato. Situazione stabile con il Btp decennale che stamattina riparte da un rendimento del 2,39% e spread a quota 138.

A cura di Websim